Altro livello di consapevolezza riguarda la capacità di essere coscienti di ciò che accade partendo da noi stessi. Cerco di spiegarmi partendo da uno domanda strana:
se una persona ci chiedesse di muovere un dito, noi saremmo sicuri di muovere effettivamente quel dito e non tutto il resto? chiedo scusa se sembrano discorsi sconclusionati, apparentemente incomprensibili, ma vi assicuro che vengono da un ragionamento molto profondo e maturo che è iniziato molto tempo fa.
La domanda parte, come sempre, da me perché senza la conoscenza di ciò che sono io, non potrei andare alla ricerca di altro. Ma riprendiamo il discorso.
Pensiamo di dover scrivere sulla tastiera di un computer. Per schiacciare un tasto, basta un dito soltanto, ma se ci facciamo attenzione noteremo come saranno anche tutte le altre dita a muoversi insieme, di conseguenza, alla mano che farà muovere l’avambraccio causando un movimento del gomito avanti ed indietro e, certe volte, addirittura un movimento delle spalle. Insomma, per scrivere al computer uso tutto il braccio ed anche qualcosa in più. E’ possibile? Poi, è possibile muovere soltanto ed effettivamente il dito? La risposta è si. Ma non è facile.
Questo ragionamento è applicabile a tutto ciò che facciamo, non soltanto di fisico. Abbiamo un problema da risolvere e siamo convinti di affrontarlo, invece lo stiamo evitando, magari con tutta la buona volontà di volerlo affrontare e con la convinzione di affrontarlo. Siamo convinti di fare una cosa che in realtà non stiamo facendo!
Dove sta la consapevolezza? Credo nella semplificazione al minimo indispensabile.
Uso un altro esempio di tutti i giorni.
Vorrei coinvolgere chi legge in un esperimento molto semplice. Mettetevi in piedi e state dritti.
Quando siete convinti di aver assunto la posizione corretta state fermi e ragionate su alcuni punti:
- Siete rilassati? (ascoltate cosa dicono le vostre spalle) Se no rilassatevi.
- Dove state guardando? (Da questo, dopo un po’, dipenderà l’inclinazione della vostra testa).
- Il vostro mento è allineato con la linea verticale immaginaria che lo unisce con la punta dei vostri piedi? (se si allora, forse, avete dritta la testa).
- Le spalle sono ricurve su loro stesse? (la parte superiore della schiena sarà ricurva anch’essa).
- Il bacino? E’ allineato con la colonna vertebrale? Se è orientato diversamente siete sconnessi.
- La punta dei piedi guarda davanti?
Questo è un piccolo gioco per cercare di spiegare cosa intendo col dire che siamo convinti di fare una cosa senza essere in grado di farla. Io sono 28 anni che sto in piedi, ma mi sto accorgendo di non essere in grado di farlo.
Lancio ora una pietra senza tirare indietro la mano ponendo questa domanda alla quale lascio risposta aperta:
tutti noi siamo al mondo da anni ormai. Siamo sicuri?