lunedì 31 dicembre 2012

lettera per l'anno nuovo

Caro anno nuovo, ti stiamo aspettando tutti con ansia.
Ti auguro di essere un anno gioioso, ricco di sentimenti e coinvolgimenti. Sarai un altro anno difficile, lo so, ma ti auguro di riuscire a farci dimostrare che l’essere umano tira fuori il meglio di sé proprio nei momenti complicati. Ti auguro di riuscire a farci capire come togliere la polvere dal nostro cuore, come lucidare per bene i nostri occhi e come ritornare a respirare (questo è un movimento involontario che ci permette di buttare fuori tutto ciò che c’è di negativo, ma anche e soprattutto, di introdurre tutto ciò che ci permette la vita).
Ti auguro di essere più sensibile, perché molte persone danno segni di follia compiendo ogni sorta di insensata violenza. Non essere duro con loro dopo, ormai non serve più, cerca solo di essere più sensibile prima, perché capiscano anche solo da un piccolo segno che le difficoltà ci sono per tutti.
Ti auguro di essere attraente perché riusciamo ad innamorarci di ogni singolo tuo giorno e ad essere sempre attraversati da quel trasporto che ci permette di usare il tempo senza buttarlo via.
Ti auguro di essere silenzioso perché molte persone hanno bisogno di essere ascoltate, capite o semplicemente notate perché esistono anche loro nei giorni del tuo calendario.
Ti auguro di essere equilibrato tutte le volte che noi non lo saremo, ma anche un po’ squilibrato quando inizieremo ad accomodarci troppo.
Ti auguro di essere in grado di stravolgere tutto perché serve troppo..secondo me ovviamente!
Ti auguro di saperlo fare già da domani, ma se vuoi anche da adesso! Basta che l’ormai vecchio anno in corso sia d’accordo ovviamente.
Ti auguro di essere attento e di prendere tutto ciò che questo anno è riuscito a fare con enormi sacrifici, ma anche di rileggerne tutti gli errori. Io sono convinto che sbagliando, si sbaglia! E basta. Ma col senno di poi, non si sa mai.
Insomma, ti auguro tante cose difficili, ma sono questi i tempi che corrono. Io sono solo uno di tanti, mi rendo conto, ma mi sentivo di andare contro corrente! Non ti chiedo nulla perché so che hai un compito già abbastanza complesso. Quello che posso fare è provare ad aiutarti.
A presto.
raccontacelo@gmail.com

giovedì 27 dicembre 2012

venerdì 23 novembre 2012

dormire bene

Credo che riuscire a dormire bene debba diventare un obiettivo.
Il riposo è una parte fondamentale della nostra esistenza e non si può rischiare di trascurarla o, addirittura, di non considerarla proprio.
Credo che una delle difficoltà più concrete da superare sia quella di riuscire ad andare a dormire con la mente sgombra dai pensieri.
Tutto quello che io sto cercando di raggiungere è proprio questo, trovare il modo di liberare la mente.
Fino ad oggi mi sono concentrato soltanto su tutta la parte che riguarda la mia vita diurna, tralasciando quella notturna. Ad una veloce analisi ho visto che anche quella, in raltà, ha dei problemi. E non pochi.

Molti sono i consigli che si trovano su internet circa i metodi utilizzabili per combattere l'"insonnia" e credo davvero che il più importante di tutti sia quello di lasciare i pensieri fuori dalla testa.
La difficoltà sta nel fatto che durante la giornata si hanno almeno delle attività che ci impegnano anche a livello fisico, distogliendo il cervello dal classico pensare che lo contraddistingue.
Alla sera, invece, nel buio della camera, i dieci minuti che dovrei metterci ad addormentarmi diventano molti di più perché il cervello si libera di un sacco di pesi che vagano a vuoto e senza meta.

Lavorerò anche su questo.

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lunedì 19 novembre 2012

passione

Mi piacerebbe capire se una passione può essere considerata una motivazione e, se si, a quale punto avviene la trasformazione (sempre che di trasformazione si possa parlare).
Una passione può portare avanti la vita di una persona trasformandola e, addirittura, dandole un senso? Sembra di si e sembra anche che qualcuno ci sia riuscito.
Continuo ad arrivare alla stessa conclusione: bisogna evitare di perdere il tempo.
Tutto ciò che bisogna fare è ascoltare gli stimoli che ci vengono sottoposti quotidianamente e vedere se combaciano con quello che è lo stato d'animo del momento. Dopo, non bisogna fare altro che FARLO. Solo il tempo dirà se è stato uno stimolo passeggero o se invece, da tale, diventerà una passione che si trasformerà in una motivazione.
E' il tempo che, alla fine, dirà come abbiamo vissuto, ma solo se lo avremo sfruttato al meglio.

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domenica 18 novembre 2012

in qualsiasi modo

Non posso che essere soddisfatto di quanto accaduto oggi anche se, nonostante tutto, i momenti in cui mi sono sentito bene sono stati gli unici nei quali sono stato da solo.
Ora, credo che questo non voglia dire nulla di particolare se non che si può stare bene sia da soli che in compagnia.
Per una strana combinazione di eventi sono riuscito a stare da solo quando lo desideravo e viceversa.

Altra riflessione della giornata (oltre a quella sulla solitudine) è quella che mi porta un po' più avanti nel tempo e mi spinge a pensare a quale potrà essere la conclusione di tutto ciò; se mai riuscirò a capire di aver raggiunto un traguardo o se mai lo raggiungerò.
Mi capita di pensare a quale potrebbe davvero essere il punto finale e non ne ho davvero idea. Fantastico pensando che potrebbe davvero essere una sintesi e potrò definirmi "arrivato" nel momento in cui sarò in grado di sintetizzare al meglio e senza fatica.
Per ora, però, non ho ancora iniziato a camminare, ma ho soltanto iniziato a preparare quello che mi serve.

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sabato 17 novembre 2012

effetto

É una sensazione molto piacevole rendersi conto di aver rotto una barriera. Ci si rende conto che tutto fluisce in un modo diverso e ci si rende conto che é davvero possibile cambiare una relazione.
Non ci si accorge di aver fatto il passo finché non si sente davvero che tutto scorre in un modo diverso, fluido e senza intoppi. É il risultato della complicità di cui parlavamo e si può considerare un tassello della felicità.

La felicità è la strada, gli uomini le linee che ne indicano il passaggio e la complicità può rappresentare i cartelli stradali che indicano la direzione da seguire.

Il tutto prende naturalmente una linea ben precisa facendoci notare che la realtà si spiega da sola. Bisogna concentrarsi ed ascoltare.

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giovedì 15 novembre 2012

ripeilogo

Riassunto della giornata di oggi:
complicità.
Quella positiva di due persone che si guardano, si capiscono e ridono per lo stesso motivo senza per forza doverselo dire.
Complicità di due persone che si guardano negli occhi e vedono le stesse cose.
Complicità di due persone che si conoscono da una vita e sanno fare finta di essersi appena incontrati.
Compicità di due persone che non devono dirsi nulla di più che quello che dicono i propri occhi.


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mercoledì 14 novembre 2012

dialogo

Quello che manca, e non si tratta di una cosa da poco, è il dialogo con le persone. Va bene tutto quello che ci diciamo, ma senza questo particolare rimane tutto senza nessuna utilità.
Come spesso succede si perde di vista un punto fondamentale. Per essere utili bisogna avere qualcuno che ha bisogno di noi.
Il dialogo arricchisce e dà la possibilità di spaziare anche fisicamente. Diversamente si rischia di alienarsi.
E' brutto capire che le giornate passano con noi dentro. Col tempo ci si può accorgere che possiamo fare in modo che siamo noi a farle passare per poi, addirittura, arrivare a farle passare come vogliamo.
Se la felicità è la strada, le persone sono le righe bianche che ci sono disegnate.

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martedì 13 novembre 2012

motivazione

Alle volte si crede di avere chissà quale problema quando, invece, basta soltanto avere uno stimolo dato al momento giusto. E' davvero brutto vedere persone che si trascinano perché non hanno altra possibilità che fare ciò che stanno facendo in quel momento. Uno stimolo può aiutare a cambiare il punto di vista.
I consigli servono senza ombra di dubbio, ma alle volte non hanno alcuna utilità. Le persone vanno incoraggiate, seguite e stimolate quando è necessario.
Dico questo perché basta davvero poco per perdere l'obiettivo e ci vuole, invece, tantissimo per riprendere da dove ci si era persi ed è proprio questo che, alle volte, ci rende incapaci di compiere anche le azioni più semplici.
Come già anticipato la felicità è già la strada e lo stimolo positivo non è altro che una spinta che fa andare ancora più velocemente.
Non c'è niente da fare; per quanto ci si impegnerà e per quanto lo si negherà, ogni uomo dipende dai suoi simili. Si può decidere da andare da soli finchè non si incontra qualcuno che ha il compito di motivare l'altro che ha di fronte.

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lunedì 12 novembre 2012

svuotare la mente


E’ da anni ormai che provo un disturbo col quale ho quasi imparato a convivere. Partiamo dal presupposto che da qualche giorno sto ripiombando nella solita situazione in cui mi trovavo. Sto facendo veloci passi indietro rispetto a quanto fatto finora.
In realtà stavo solo aspettando che questo accadesse, perché non è normale una situazione in cui va sempre tutto liscio. Non voglio dire che non esistano situazioni di questo genere, ma semplicemente che prima o poi si incontrano sempre problemi in corso d’opera e maggiore è l’importanza del progetto, più grandi e numerosi sono (o appaiono) i problemi.
Alla fine dei conti quello che capita è passare la notte (o buona parte di essa) in un dormiveglia all’interno del quale pensieri, immagini ed emozioni si accalcano senza un ordine logico, come se dovessero uscire per forza, anche se poi restano sempre lì e continuano a sbattere, girare e correre senza trovare la strada giusta per uscire definitivamente.
Ci si sveglia come se non ci fosse mai addormentati e si sente la stanchezza di un’attività continua, senza sosta. Ci si sveglia già con il dubbio che esista qualcosa che, da qualche parte, non va.
Svuotare la mente è necessario, ma noi non possiamo fare altro che aprirla e lasciarla andare, lasciarne andare quello che c’è dentro e cercare di trovare il modo di deflettere il flusso dei pensieri in modo organico. Non esiste catalogazione. Non esiste priorità. Come l’acqua va incanalato finché scorrerà via tutto, fino all’ultima goccia.


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domenica 11 novembre 2012

fastidio

La mia sensazione di ansia continua e il problema è che è ingestibile. Quando prende il sopravvento risulta molto più presente di quanto vorrei e mi rende le giornate lunghe ed insopportabili lanciandomi in un'esistenza in cui si alternano schizofrenicamente o momenti meravigliosi o momenti terribili.
Devo assolutamente riuscire a fare in modo di svuotare la mia mente o fare in modo che si svuoti. Devo cercare di ascoltarmi di più senza intervenire cercando di catalogare o ordinare.
Devo iniziare ad ascoltarmi e basta.
Voglio prendermi tempo per farlo.
Vediamo cosa succede.


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sabato 10 novembre 2012

punti di vista

Situazione particolare quella in cui ti accorgi che essere concentrati sulle sensazioni porta necessariamente a vedere la vita da diversi punti di vista. È vero che esiste tutto un mondo intorno e, finora, credo di non averne visto neanche uno scorcio. Quando si é abituati a farsi condizionare dal modo di fare e di essere degli altri e, soprattutto, quando si é convinti che loro, per qualche motivo, fanno meglio di te, non ci si può definire certo di ampie vedute.
Esiste, peró, ad un certo punto qualcosa di non bene identificabile che ci porta finalmente a ricercare una sensazione positiva da rincorrere sempre. Questo é quello che muove la mente, che la fa ragionare facendole scoprire almeno un davanti ed un dietro, un sopra ed un sotto.
La visione di qualcuno non é più l'unica, diventa una di tante e le parole diventano consigli, non per forza soluzioni

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venerdì 9 novembre 2012

la realtà dei fatti

Ciò su cui mi piacerebbe soffermarmi oggi è che non è detto che ciò che piace adesso, domani continui a piacere, e viceversa ovviamente. Si fa presto a perdere velocemente di vista la realtà dei fatti. Si corre il rischio di provare una sensazione di pochezza nel momento in cui meno la si aspetta che può diventare addirittura sconforto.
Tutto ciò che abbiamo intorno cambia e ogni situazione va valutata al momento e non si può correre il rischio di prendere alla leggera nulla di quello che succede.
La bontà di tutto ciò sta nel fatto che, col tempo, ci si può concentrare su qualcosa e scoprire che migliorano anche tutte le altre.
Ciò penso sia utile soprattutto nel rapporto con le persone. L'essere umano è molto complesso e non ci si può rapportare con lui se non istante dopo istante. E questo è ciò che, forse, potrebbe aiutare ad evitare la delusione del "non me lo sarei mai aspettato", ma, in realtà, chi può dirlo?

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giovedì 8 novembre 2012

domande

Il mio problema di fondo è che mi faccio troppe domande e molte di queste sono senza risposta. Scrivo per capire o almeno ci provo.
Credo e spero che tutto ciò possa diventare un metodo e che possa aiutarmi a dare qualche risposta in più per placare quella sottile ansia che mi accompagna nel quotidiano. Non voglio scrivere soltanto perché qualcuno, un domani, potrà leggere, ma semplicemente perché voglio vivere un'esistenza diversa da oggi in avanti.
Voglio imparare a selezionare ciò che si può dare alle persone e fare in modo che esista solo la felicità.
Voglio trasmettere ciò che di positivo si può e per fare questo devo partire dalla base con un'analisi che non pretenda di scoprire nulla, ma che faccia emergere tutto e che non dia altre domande da risolvere, ma che da lì parta per dare delle idee.
A me basta fare luce. Niente di più.

raccontacelo@gmail.com

martedì 6 novembre 2012

raccontacelo

Per molte persone il dialogo è fondamentale, ma la difficoltà principale sta nell'essere ascoltati.

A cosa vuole servire questo blog?
A dare la possibilità a chi vuol essere ascoltato di poterlo fare serenamente, in pubblico o in privato.

Chi volesse scrivere qualcosa può farlo e dare il via a tutto questo.

Chi volesse può utilizzare l'indirizzo mail: raccontacelo@gmail.com

In entrambi i casi troverà una risposta.

Le persone ascoltate sono più consapevoli ed incoraggiate ad indagare su di sé. Alla base di tutto questo ci deve essere, però, un dialogo sincero e disinteressato perché il consiglio, se no, non serve a nulla.
Perché si ha paura di chiedere aiuto? Perché si ha paura di sentirsi dire cosa si deve fare invece che sentirsi dire che esiste un altro punto di vista.