mercoledì 9 marzo 2016

tecnology

Ciao a tutti!
E' da un po' che non scrivo, è vero, ma aspettavo un'imbeccata che è arrivata puntuale. Sapevo che sarebbe stata solo questione di tempo.
Ringrazio e provo a rispondere alla domanda che mi è stata fatta e che riporto.

Questo post deve iniziare con questo quesito: "quanta positività o negatività ci offre o ci toglie la tecnologia?"

Come sapete non riesco a rispondere ad una domanda del genere senza fare il polemico, ma quando ho iniziato a scrivere su questo blog ho preso la decisione di seguire un orientamento preciso.
Io, prima di tutto, mi chiederei: "Ma siamo sicuri della correttezza della domanda?" mi spiego.

Facciamo un balzo a monte e cerchiamo di capire se i termini in gioco sono correttamente utilizzati.

Cos'è "tecnologia"? E mi riferisco alla classificazione più semplice della parola.
A me verrebbe da dire che "tecnologia" indica una serie di strumenti che abbiamo a disposizione.

Allora "tecnologia" è il soggetto o l'oggetto della frase?

Se "tecnologia" non fosse il soggetto come espresso nella domanda sopra e fosse invece l'oggetto quale sarebbe la domanda corretta? E chi sarebbe il soggetto a questo punto?

Vediamo se riesco a scrivere una domanda diversa:

"Utilizziamo la tecnologia per avere più positività o più negatività?"

Scusate se mi prendo la briga di stravolgere il senso della richiesta, ma vorrei esprimere un pensiero chiaro che, secondo me, è fondamentale.
Noi siamo gli artefici di quanto di bello o di meno bello ci succede.

La tecnologia è uno strumento e, come tale, non è in grado di darci né positività, né negatività. Noi possiamo però utilizzarlo per ricavarne qualcosa di buono o meno buono.
Facciamo degli esempi però.
Un coltello affilato è uno strumento che, se usato per tagliare il salame, porta con sé positività, ma se, per errore, ci tagliamo le dita non dobbiamo dargli la colpa, ma chiederci come lo abbiamo usato.

Quello che mi preme è che cambiamo il punto di vista ed impariamo a prendere in considerazione tutto l'insieme delle cose.
La tecnologia può diventare sì il soggetto della nostra domanda, ma deve comunque essere chiaro il ruolo che abbiamo noi quando la utilizziamo, perché rimarrà sempre uno strumento.
Come strumento è qualcosa di fondamentale a mio avviso al punto che non possiamo più farne a meno, ma può certamente essere un'arma a doppio taglio da imparare ad usare.
Io non so rispondere a questa domanda, lo ammetto, ma so che bisogna necessariamente fare attenzione a come ci rapportiamo con lei perchè, come entità complessa, va gestita a dovere.

"Tecnologia" è un insieme di equilibri che vanno curati, è un libro di cui bisogna conoscere molto bene l'indice per sapere dove andare a cercare ciò che ci serve e trasformarlo in tutta la positività di cui abbiamo bisogno.
"Tecnologia", però, è anche una portatrice sana di negatività dalla quale dobbiamo guardarci bene.

Dico portatrice sana perché, in quanto strumento, ha necessariamente un lato negativo e pericoloso, ma sappiamo bene che anche il coltello affilato di cui sopra ce l'ha.

La discriminante rimane solo e soltanto una: noi.

raccontacelo@gmail.com

43 commenti:

  1. Discorso che non fa una piega.
    La tecnologia in generale come scienza e creatrice di oggetti diventati ormai indispensabili oggi come oggi ha portato con sé molti vantaggi,un uso indiscriminato e compulsivo dei strumenti tecnologici in genere
    crea notevoli problemi soprattutto marcando ancora più incisivamente problemi già esistenti nella società.
    Alla fine non sono tanto ad esempio gli smartphone che uccidono la comunicazione a tavola ma riempiono i silenzi e le già esistenti distanze in alcuni casi, in altri questo giochino tecnologico che apre verso il mondo quando il suo uso diventa compulsivo finisce per chiudere verso l'esterno più prossimo a noi come famiglia e/o amici.
    Ormai è scena tipica dei quattro amici al bar o della coppia seduti allo stesso tavolo ognuno perso nel suo mondo virtuale.
    Si credo che una riflessione sul nostro rapportarci e del nostro uso verso la tecnologia sarebbe cosa saggia da farsi,un confronto fra sé e sé,in quanto io credo che sia difficile generalizzarlo come fenomeno di massa perché sotto sotto c'è sempre qualcosa di
    soggettivo.
    La ragione per cui una coppia seduta ad un tavolino del bar invece di comunicare fra loro
    si perde nei loro telefonini non è la stessa per cui lo fa la coppia seduta accanto.
    Ciao Stefano,ben tornato.

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  2. Intanto grazie, come al solito, dei tuoi preziosi commenti.
    Quando parlo del fatto che il problema siamo noi intendo proprio questo.
    Ho definito la tecnologia come strumento, ma avrei dovuto dire potente strumento. È questo fatto che permette ai telefonini di isolarci in mezzo alle persone. Proprio per questo dobbiamo essere forti ed intelligenti.

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  3. Eccomi anche qui ^.^

    Hai scritto proprio benissimo, caro Stefano. La tecnologia è solo uno strumento ma molto spesso il dramma è che noi diventiamo strumento della tecnologia.
    L'esempio proprio classico è quello dei Social Network, che se usati nel modo giusto ci fanno mettere in contatto con il mondo, ma il più delle volte (come poi hai scritto anche tu per il telefonino) non fanno altro che rinchiuderci in una bolla di solitudine.
    Con quello che abbiamo potremmo veramente fare tantissimo; avere accanto chiunque seppur virtualmente, condividere il nostro amore ed il nostro affetto anche con l'altra parte del mondo ed invece..niente. Lasciamo che sia il progresso a farci rimanere indietro.
    E' una triste verità, ma, appunto è quello che succede poi nella realtà..

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    1. L'unica cosa che mi viene da dire è "homo faber frtunae suae". Mai nessuna verità risulta più attuale.

      Un caro saluto ed un abbraccio!

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  4. Ciao Stefano,sto cercando di capire cosa mi fece fuggire dopo averti fatto quella domanda,cosa mi spaventò a tal punto da non avere ripensamento sul l'allontanarmi così velocemente quanto quell' avvicinarmi a te altrettanto velocemente...facendoti una domanda su un argomento su cui tu volevi elaborare .Stavo condividendo un malessere legato alla tecnologia trasformatosi con naturalezza in una domanda..non pensavo di sentirmi io strumento di qualcuno,non saprei in parte fu così che mi sentii..

    Ho letto del tuo nuovo progetto e ti faccio i miei auguri,da una parte ho letto di desideri e paure...che non sia stata la tua grande capacità di ragionamento a spaventarmi...chissà!

    Volevo salutari..tutto qui.

    L.

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    1. Ciao Linda,
      intanto è con immenso piacere che rileggo le tue parole. Per altro ti dico che è da quando ho ricevuto il tuo messaggio che sto continuando a rileggerlo.
      Ti chiedo scusa se ti sei sentita strumento, ma per me, una persona con una sensibilità come la tua deve essere strumento di sensibilità per chi la sta cercando! Deve esserlo per me ed attraverso le pagine di questo blog (che ora è diventato quello che vedi in alto nel link che ho pubblicato) per gli altri!
      Non avere paura perché non ce ne è bisogno. Io scrivo riflessioni perché tu possa riflettere e se questo succede, non è nulla di preoccupante dato che è da quella semplice attività che nascono le cose più belle. Io ho scritto per te, perché tu potessi avere un semplice punto di vista nuovo su quel malessere, ed il fatto che tu mi abbia risposto quando ti feci quella domanda non sai quanto mi ha reso felice.
      Ora ti faccio una domanda, un’altra domanda lo so ma non sentirti giudicata ti prego, perché è l'unico modo che ho per essere vicino a chi mi scrive, e spero che risponda altrettanto entusiasta come l'ultima volta.
      Come posso aiutarti ammesso che tu voglia che uno che scrive pensieri su internet lo faccia?
      So che non ci conosciamo, ma in fondo sento che qualcosa in comune ce l’abbiamo. In fondo sei ritornata sulle pagine di questo blog e, per questo, ti ringrazierò sempre.
      Anche per me non è stato facile uscire da molti malesseri, ma l'azione più coraggiosa che ho fatto è stato parlare con qualcuno che non necessariamente era un amico o un fratello, ma che voleva semplicemente ascoltare. Per questo ho creato questo blog che ora è diventato qualcosa di più strutturato.
      Ti lascio una porta socchiusa che è questo indirizzo di posta consulenza.orientamente@gmail.com ed una porta spalancata che il blog http://orientamenteconsulenza.blogspot.it/
      Vedi dalla quale preferisci entrare se ovviamente vuoi.
      Però una sola cosa permettimela ancora nella mia sfacciataggine..non smettere di salutarmi ogni tanto.
      Grazie mille.
      Stefano

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    2. Ciao Stefano,
      spero che non sia un problema per te se entro dalla stessa porta che sono entrata prima.

      Per favore evita di chiedermi scusa, non per altro ma mi mette in una posizione di tristezza,e come se avessi creato una situazione di disagio in te, tale da ritenermi superiore in qualcosa.Poteri aver offeso tante persone senza rendermene conto e non essermi mai scusata, perchè se ragionassi all'infinito, analizzando ripetutamente il mio linguaggio,diventerei tutto ciò che occupa il mio solo spazio mentale, dimenticandomi del mio cuore.


      Vorrei scriverti come persona amica, cercando di immaginarti qui davanti a me, rompere lo schermo e parlarti con la mia voce , senza digitare tasti elettronici...cercherò di comunicare con te in questo modo. Sei liberissimo di tenerti per te o rendere pubblico quel che scrivo...decidi tu.


      Quando ho letto quel che hai scritto, ho dovuto fare delle pause legate ad emozioni, credo che quando ascoltiamo il nostro silenzio interiore,in realtà si arriva a percepire qualcosa di noi ,una forma di guida che non va ostacolata, ci dice quando è il momento di agire , di seguire tutto ciò che il nostro cuore ci trasmette.Mi ha portata a te la mia guida interiore, e mi ha riportata a te, dovevo capire qualcosa di te, piacevole o spiacevole...non era questo il punto fondamentale,quanto seguire questo trasporto.

      Leggi qui,queste dovrebbero essere tue parole:

      "Sai cosa penso io alle volte? Che sia proprio il fatto che vogliamo dominare il desiderio a portarci un po' più lontano dalla felicità.
      Quella che voglio sponsorizzare è l'idea che non serve per forza dover dominare a tutti i costi le emozioni con la testa, ma fare in modo che il nostro corpo decida lasciandoci soltanto il piacere di godere della felicità della sua scelta.
      So che è un concetto quantomeno complicato da spiegare e, di conseguenza, da capire, ma è lì che sto puntando."

      CHE MERAVIGLIA QUESTE TUE PAROLE, ti avevo accennato a quei desideri e paure...mi hanno molto commossa sai.Complimenti STEFANO è molto difficile per tanti capire queste tue parole, arrivare a comunicare con il CUORE più che con la MENTE....straordinario.



      Ora ti faccio una domanda, un’altra domanda lo so ma non sentirti giudicata ti prego, perché è l'unico modo che ho per essere vicino a chi mi scrive, e spero che risponda altrettanto entusiasta come l'ultima volta.
      Come posso aiutarti ammesso che tu voglia che uno che scrive pensieri su internet lo faccia?

      GRAZIE,ci sei riuscito perchè ho SENTITO il tuo CUORE....tu hai intuito qualcosa e quindi mi hai dimostrato che posso sperare di trovarmi dinanzi NON strumenti tecnologici , ma vibrazioni di esseri umani consapevoli che è ancora il CUORE a fare leva su tutto.

      So che non ci conosciamo, ma in fondo sento che qualcosa in comune ce l’abbiamo.

      Io credo di si e credo che l'essere tornata ci abbia fatto bene..

      Anche per me non è stato facile uscire da molti malesseri, ma l'azione più coraggiosa che ho fatto è stato parlare con qualcuno che non necessariamente era un amico o un fratello, ma che voleva semplicemente ascoltare.

      Stefano...Stefano... scrivo due volte questo nome perchè queste parole hanno un valore doppio per me .

      Si, ogni tanto verrò a salutarti con molto piacere....lo farò contaci.

      Non fuggire se ti dico di volerti bene...è la verità...

      Linda

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    3. Buongiorno!
      Per me va benissimo che tu entri da questa porta, ci mancherebbe, e pubblicherò tutto quello che ci diciamo perché è bello così se ti va bene ed anche perché volendo tenere per me quello che scrivi non potrei risponderti dato che non ho modo di farlo se non come risposta ad un commento.
      Ti lascio comunque tutte le chiavi che, soltanto quando e se vorrai, potrai utilizzare per raggiungermi diversamente.
      iovinostefano2009@libero.it è proprio la mia chiave di casa. Potrai fare come fosse la tua. Mi hanno insegnato che l'accoglienza sta in due dettagli fondamentali: caldo e pulito. Questi sono gli standard di tutti i miei ambienti.
      consulenza.orientamente@gmail.com è la chiave del mio laboratorio, è nuovo, ma è comunque un posto dove sto da solo quando devo pensare.
      Poi c'è il nuovo blog http://orientamenteconsulenza.blogspot.it/?m=1 che sta qui come puoi vedere in ogni angolo delle mie pagine. Questo è il posto dove incontro le persone. Un po' come se mi sedessi di fronte alla mia porta di casa per parlare con i passanti che vogliono fermarsi.
      Fai quello che senti, basta che lo fai e continui a farlo.

      Per il resto va bene, non ti chiederò più scusa per questioni che stanno nella mia testa. Lo farò per qualcosa per cui sarà evidente che dovrò farlo, ma se farò qualche errore sarai la prima a notarlo e le scuse avranno senso di esistere.

      Poi scrivimi come persona amica, scrivimi anche come persona arrabbiata, come persona felice o triste! Ma scrivimi come PERSONA. Ti prego. Abbiamo tutti bisogno di persone che mostrino il cuore nelle parole che scrivono.

      Spero anche che tu riesca a capire di me quello che ti serve per essere felice. La tua felicità è l'unica mia preoccupazione. È ossimorico questo concetto, ma sono nato con una naturale tendenza a gioire con chi mi sta vicino.

      Hai speso, poi, un sacco di parole che mi hanno a dir poco lusingato. Grazie è quanto posso dire di più grande. Grazie ha per me un significato molto particolare. Se vorrai te lo racconterò un giorno.
      Una cosa però voglio già dirtela adesso se hai pazienza di leggere ancora un po' (ormai questo commento è andato per le lunghe, ma mi scappa proprio questo desiderio e lo assecondo).
      Sai perché ho iniziato con questo blog? Per un motivo molto semplice. Le persone che scrivono su queste pagine, tutte quelle che lo fanno, si prendono un pezzo del mio cuore. È strano, ma è così e questo mi piace perché noi cerchiamo l'immortalità, ma non lasciamo semi di essa da nessuna parte.
      Tu stai facendo lo stesso. Ti sei presa, volente o no, un pezzo di cuore. Ma sai qual è la grande differenza? Che sono pochi quelli che mi lasciano un pezzo del loro. Tu sei tra questi. Ed è per questo motivo che ti dico quel grazie di qualche riga sopra.

      Torna quando vuoi, entra da dove preferisci e sarò qui ad ascoltarti, sempre. Non sarò più io a chiederti di farmi domande, ma lascio a te il massimo della libertà, in attesa.

      PS
      Sai che questo blog verrà chiuso alla fine di febbraio?
      Bene, non più. In fondo è il luogo dove ho conosciuto una persona cara. Rimarrà aperto per te. Gli altri mi hanno seguito, ma tu, se vorrai potrai stare qui e venirmi a cercare tra le righe di questo post dove è nato tutto.

      Passa una buona giornata.

      A presto.

      E sappi ancora che non fuggirò adesso che mi dici che mi vuoi bene. Non ho paura della verità, anzi, mi rasserena.

      Elimina
    4. Buongiorno!
      Per me va benissimo che tu entri da questa porta, ci mancherebbe, e pubblicherò tutto quello che ci diciamo perché è bello così se ti va bene ed anche perché volendo tenere per me quello che scrivi non potrei risponderti dato che non ho modo di farlo se non come risposta ad un commento.
      Ti lascio comunque tutte le chiavi che, soltanto quando e se vorrai, potrai utilizzare per raggiungermi diversamente.
      iovinostefano2009@libero.it è proprio la mia chiave di casa. Potrai fare come fosse la tua. Mi hanno insegnato che l'accoglienza sta in due dettagli fondamentali: caldo e pulito. Questi sono gli standard di tutti i miei ambienti.
      consulenza.orientamente@gmail.com è la chiave del mio laboratorio, è nuovo, ma è comunque un posto dove sto da solo quando devo pensare.
      Poi c'è il nuovo blog http://orientamenteconsulenza.blogspot.it/?m=1 che sta qui come puoi vedere in ogni angolo delle mie pagine. Questo è il posto dove incontro le persone. Un po' come se mi sedessi di fronte alla mia porta di casa per parlare con i passanti che vogliono fermarsi.
      Fai quello che senti, basta che lo fai e continui a farlo.

      Per il resto va bene, non ti chiederò più scusa per questioni che stanno nella mia testa. Lo farò per qualcosa per cui sarà evidente che dovrò farlo, ma se farò qualche errore sarai la prima a notarlo e le scuse avranno senso di esistere.

      Poi scrivimi come persona amica, scrivimi anche come persona arrabbiata, come persona felice o triste! Ma scrivimi come PERSONA. Ti prego. Abbiamo tutti bisogno di persone che mostrino il cuore nelle parole che scrivono.

      Spero anche che tu riesca a capire di me quello che ti serve per essere felice. La tua felicità è l'unica mia preoccupazione. È ossimorico questo concetto, ma sono nato con una naturale tendenza a gioire con chi mi sta vicino.

      Hai speso, poi, un sacco di parole che mi hanno a dir poco lusingato. Grazie è quanto posso dire di più grande. Grazie ha per me un significato molto particolare. Se vorrai te lo racconterò un giorno.
      Una cosa però voglio già dirtela adesso se hai pazienza di leggere ancora un po' (ormai questo commento è andato per le lunghe, ma mi scappa proprio questo desiderio e lo assecondo).
      Sai perché ho iniziato con questo blog? Per un motivo molto semplice. Le persone che scrivono su queste pagine, tutte quelle che lo fanno, si prendono un pezzo del mio cuore. È strano, ma è così e questo mi piace perché noi cerchiamo l'immortalità, ma non lasciamo semi di essa da nessuna parte.
      Tu stai facendo lo stesso. Ti sei presa, volente o no, un pezzo di cuore. Ma sai qual è la grande differenza? Che sono pochi quelli che mi lasciano un pezzo del loro. Tu sei tra questi. Ed è per questo motivo che ti dico quel grazie di qualche riga sopra.

      Torna quando vuoi, entra da dove preferisci e sarò qui ad ascoltarti, sempre. Non sarò più io a chiederti di farmi domande, ma lascio a te il massimo della libertà, in attesa.

      PS
      Sai che questo blog verrà chiuso alla fine di febbraio?
      Bene, non più. In fondo è il luogo dove ho conosciuto una persona cara. Rimarrà aperto per te. Gli altri mi hanno seguito, ma tu, se vorrai potrai stare qui e venirmi a cercare tra le righe di questo post dove è nato tutto.

      Passa una buona giornata.

      A presto.

      E sappi ancora che non fuggirò adesso che mi dici che mi vuoi bene. Non ho paura della verità, anzi, mi rasserena.

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    5. Ciao Stefano
      Grazie di Cuore per questa tua accoglienza fatta di caldo e pulito, di accessi a diverse porte tra cui quella realmente tua, grazie per questa straordinaria gentilezza ,oserei dire fuori dal comune.

      Pormi la domanda del perché tu mi metta a disposizione tutto questo di cui mi hai scritto non credo debba stupirti,e non è un sopravvento legato solo alla mia " mente "se non fosse legato molto più al cuore. Donarmi un pezzetto del tuo cuore e donarti un pezzetto del mio , non ritengo vada quantificato come uguale misura = tornaconto, perché se mi pongo a te senza maschera come tu ti poni a me allo stesso modo, i nostri cuori sono generatori continui di amore in quantificabile.Spero di aver reso chiaro questo concetto.


      Per quanto riguarda le scuse,percepisco che tu preveda che si creerà la situazione per la quale sarà inevitabile che ciò avvenga, mi chiedo il perché dobbiamo essere prevenuti se a scrivere detta tutto il cuore..?

      Stefano....mi ricorda molto una persona questo tuo nome, una persona che ho perso da diversi anni, apparentemente una di quelle dalla quale tutti preferiscono fuggire ,ma che io non mi sono mai pentita di prestargli ascolto...non con le orecchie ma con il cuore.

      Sai ci sono volte in cui mi basta una sola frase, una sola coincidenza in cui io lo rivedo.

      Tu sei felice Stefano? Perché pensi che io non lo sia vedendolo come tua preoccupazione?

      Una persona alla quale voglio anche un gran bene,che sa davvero prestare quella forma di ascolto, sai cosa vuole per me? Che io sia contenta, che mi accontenti di quello che ho, di quelle piccole apparenti insignificanti cose...che sono scontate...ma immensamente grandi.
      Un bel consiglio che lo si riesce a capire quando sei sulla strada della CONSAPEVOLEZZA.

      Credo che anche la felicità la si possa raggiungere sulla stessa strada...

      La voce del mio Cuore ti scrive che si è sentita felice di averti ricontattato...è la verità non dubitarne..

      Ti auguro una buona serata....

      L.

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    6. Il perché io ti metta a disposizione tutto quello che ho non è complesso da capire, é complesso forse da accettare, ma non da capire. Sono semplicemente fatto così e vivo di questo. Donare e ricevere pezzi di cuore non è un tornaconto, non esiste do ut des in queste circostanze, ma semplicemente un dare senza volere nulla in cambio e ricevere senza fare i conti di quanto si è ricevuto. Per quanto riguarda le scuse non prevedo che si creerà qualche occasione per cui sarà necessario scusarsi, ma voglio solo dirti che, se si presentasse quella situazione, non avrò esitazione nel chiedere scusa. Io credo che le parole grazie e scusa debbano essere ben comprese ed utilizzate perché sono due parole che stanno alla base della comunicazione in quanto presuppongono un atteggiamento particolare di attenzione nei confronti di chi si ha di fronte. "Grazie" ci permette di imparare e "scusa" di sperimentare. Se ascoltiamo il cuore, poi, non possiamo essere prevenuti perché non ne abbiamo il tempo. Il cuore non ragiona. Fa e basta.
      Per quanto riguarda il tuo Stefano che dire? Io non sono una persona facile ed immediatamente raggiungibile, l'avrai capito, ed un po' credo di capire cosa intendi con quelle parole.
      Mi chiedi anche se sono felice. La mia risposta è: adesso si. Ho fatto tanto baccano per capire cosa fosse per me la felicità e credo di averlo capito finalmente. Ora sono nella parte più difficile che è l'applicazione, ma mi sento forte e vado avanti. Non penso che tu non sia felice, ma voglio che continui ad essere felice al massimo delle tue possibilità. Questo era il senso delle mie parole. Io mi preoccupo quando leggo negli occhi di chi mi sta di fronte che non c'è felicità. Avendo trovato io la mia strada vorrei che tutti trovassero la loro, anche se può sembrare utopia.

      CONSAPEVOLEZZA..non trovi che abbia un suono meraviglioso questa parola? Questa parola indica che la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un uno coerente. Meraviglioso. La felicità è proprio su quella strada. Sono d'accordo.

      Per il resto anche il mio cuore è contento che tu sia tornata.
      Buona serata a te.

      Elimina
  5. Ciao

    Leggere quelle che scrivi porta già ad un senso di felicità ed è un' *applicazione * che diventa reale nel momento in cui si ha una fase di uscita ed una di ritorno,dove SENTI TUO quello che l'altro SENTE e viceversa.

    Ieri avevo uno stato d'animo molto forte a livello emotivo, dove contrariamente a quello che si è abituati a credere, (pensando ad un malessere negativo),si raggiunge il picco della felicità, perché le emozioni non subiscono alcun controllo mentale, ma vengono lasciate fluire abbandonandosi ad esse,senza quella parte che le sopprime,che le domina.Se tendiamo a reprimere queste emozioni,usando la sola mente,contrariamente avvertiremo quel senso di infelicità, che è talmente presente da convincersi della normalità di questo stato di snaturamento,dove una parte del nostro corpo schiaccia l'altra.

    Tutto questo è stato prima pratica e poi teoria, almeno per me.Non puoi esprimere concetti così profondi leggendoli sui libri o ascoltandoli dagli altri, te ne puoi fare solo un idea, ma sperimentare di persona queste emozioni è per tanti perdita di tempo,ascoltare davvero se stessi con tutto il bombardamento ed il chiasso esterno è un abitudine conformista da cui è difficile sottrarsi...ma questo è un altro discorso che tende ad allontanarci purtroppo anche da noi stessi..

    Stefano come si fa ad ascoltare gli altri se non siamo mai riusciti ad ascoltare noi stessi per prima?

    Ti prego ,se fossi io a scrivere qualcosa che possa offendere te, non esitare nemmeno tu a farmelo notare.Potrei essere io a chiedere davvero scusa a te..

    Non sei persona facile e immediatamente raggiungibile,si comprendo cosa tu voglia dire,forse sotto alcuni aspetti anche io sono così..


    Hai presente quei dottori che si occupano di ricerche scientifiche,per sconfiggere alcune tipologie di malattie ?

    Bene in te ho percepito qualcosa di meglio di questo.
    Quindi qualunque tua forma di baccano,qualunque tipo di malessere,di allontanamento,di offese se vogliamo,credo che abbiano avuto una ottima motivazione di esserci ,se ti hanno portato a queste conclusioni, che io sostengo e sosterro', sarò presente per te perché è anche un po' mia questa battaglia...va bene?

    Lavorare ad un progetto che forse è la chiave per sconfiggere tutte le tipologie di malattie ,dalla più banale alla più complessa, "fabbricando una bomba d' amore,per sconfiggere l' odio nel mondo".. (Come qualcuno disse) è anche più di una Consapevolezza credo,non si parla di rendere felice una sola Persona, ma tantissime.

    Tra i tuoi post ne ho letto uno che parla di " malessere " ... Mi ha dato delle risposte sai, è stato come rivedere una persona che non sentivo da tempo ma che è sempre presente o forse dovrei scriverlo così :PRESENTE.

    Rispondi quando vuoi..con calma

    Ti abbraccio...ciao



    RispondiElimina
  6. Stefano sembra un paradosso che io abbia un certo malessere verso la tecnologia,ma allo stesso tempo ne faccio uso beneficiandone in qualcosa,come il conoscere te e tante belle persone.

    Questo non credo sia esclusivamente dovuto ad uno tra i pochi vantaggi che la tecnologia ci offre ,io credo che esiste una forza più grande che ci collega ed è la propensione a dare ascolto,l ' amore ottimamente descritto da te,quello che percepisce e recepisce.

    Ci sono momenti in cui mi sento davvero fortunata e molto responsabile quasi a sentire il bisogno di custodire bene questa ricchezza interiore, spesso affronto delle prove o meglio delle vere sfide .. Si cerca di ostacolarmi,pur di seguire altre vie legate alla materialità, Nulla può essere paragonato o sostituito a questa forza guaritrice chiamata amore.Nessuno scambio,nessuna mediazione se non basata sull'amore..

    Sai cosa farò, leggerò in modo più ordinato ,gli scritti di questo blog,voglio leggerli davvero con il solo cuore,mi interessa capire il tuo percorso a livello interiore..

    Ci sono stati momenti di chiusura profonda,in alcuni casi forzata e necessaria,forse il senso di paura era una di queste cause ,ma esistono delle risposte a cui solo noi ,guardandoci dentro possiamo dare,sperimentando ,sbagliando e riprovando..ma senza mai non ascoltare il cuore..Grazie Stefano per questo ascolto...davvero,ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao! Eccomi. Ci ho messo un po’, ma i due post che hai scritto mi hanno fatto pensare e non poco. Mi sono preso il tempo per ascoltare cosa mi stavi dicendo.
      Scrivo tutto in un unico commento così da poter mettere insieme tutti i concetti in una volta sola.
      Ciò che mi lascia positivamente sconvolto è che allora esiste qualcuno che guarda nella mia stessa direzione. Sto cercando di seguire una strada che mi dà delle sensazioni, ma vedevo poche impronte e stavo abituandomi a camminare da solo.

      Il controllo mentale è qualcosa che mi ha sempre lasciato in dubbio. Sai quando vedi qualcosa che però non capisci fino in fondo? Ecco, proprio quello.
      Ho vissuto questo concetto e l’ho analizzato finché non ho capito che il tassello che manca sta proprio nel modo che abbiamo di affrontare le emozioni. Le emozioni nascono dal cuore, ma vogliamo controllarle con il cervello. Come posso far entrate un cubo in un buco rotondo? Perché devo crescere con la consapevolezza che non sono capace di far entrare il cubo in quel posto senza che nessuno mi dica che quello non è il suo posto?
      Questo è quello che hai capito anche tu. E lì sta la felicità!
      Sono d’accordo quando dici che è prima pratica e poi teoria. Non può essere diversamente. Il corpo agisce ed il cervello registra. Sempre? No. Solo se si tratta di prodotti del cuore!
      Il concetto sembra stupido e frutto di fantasia, ma se lo hai provato, se hai sentito quella sensazione che ti sfonda lo stomaco nulla può farti cambiare idea.

      Vuoi sapere come si può ascoltare gli altri se non sappiamo ascoltare noi stessi? Non si può. Cioè, mi correggo, si può essere convinti di ascoltare gli altri e si può trasmettere l’idea che tu li stia ascoltando davvero. Ma quando ti trovi a “dover fare” poi si vede cosa hai capito.
      Molte persone sono convinte di fare le cose, ma non ci sono neanche lontanamente vicino. Questa è la realtà.

      Io faccio un lavoro di certo meno nobile di quei medici ricercatori che hai citato, ma voglio che il baccano e quel malessere che mi hanno portato fin qui servano a qualcosa, servano a qualcuno. Anche ad uno solo, non ha importanza e voglio farlo perché so che una possibilità di felicità esiste!
      Grazie per il supporto, sono molto felice se vuoi portare avanti questa battaglia con me. Ho bisogno di supporto! Condividiamo insieme questa battaglia.

      Quel post..malessere..sai quando sei così vicino alla soluzione che non la riconosci? Quando cerchi disperatamente gli occhiali che hai sulla testa? Quando senti il cuore e la testa che scoppiano e vorresti solo che tutto finisse lì, in quel momento, senza rumore ed in fretta..quella era la situazione..ma avevo fatto una promessa! Paola..grazie! Perché è per quella promessa, per quel mio essere così “strano” che sono andato avanti.
      È così che è andata, una promessa è diventata un lampo così forte nel mezzo della tempesta da essere in grado di far passare tutto il rumore in secondo piano e di illuminare quella strada che stavo percorrendo per l’ultima volta prima che decidessi che i miei piedi erano troppo infangati per smettere così, senza fare nulla di più che sparire.

      Quello fu il giro di boa, quello fu il momento in cui vidi per la prima volta le cose da un altro punto di vista. Quello il momento in cui il buio non era più scuro, ma semplicemente notte. Quello il momento in cui guardare dentro e non fuori perché l’oscurità è nemica degli occhi.

      Non esistono paradossi secondo me. Avere un malessere verso la tecnologia ed utilizzarla non è un paradosso. Sarebbe come avere un malessere verso un tipo di cibo e decidere di non mangiare più. Quello che è necessario è diventare consapevoli di quel malessere per poterlo utilizzare a nostro favore.

      Non esiste consapevolezza senza ascolto, non esiste amore senza condivisione.

      Leggi pure la mia storia, mi troverai tra quelle righe.
      Leggi quello che mi ha reso “strano”.
      Leggi quello che mi ha reso “completo”.

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  7. Ciao Stefano, ho letto la tua risposta,se vorrai un mio commento su ciò che hai scritto più articolato e meno generico,cercherò di farlo .

    Purtroppo ho difficoltà a seguire per filo e per segno , l'ordine di un certo tipo di comunicazione,o le regole nei blog ,mi dispiace.Forse è giusto che ti faccia le prime scuse.

    Voglio farti alcune domande,sperando che Ci aiutino a conoscerCi un po' meglio anche.

    1) Quanto ascolto hai dato al tuo Cuore ,e quanto alla tua Mente prima di rispondermi?

    2) Cosa ti ha davvero indotto a prenderti quel" tempo "?

    3) Credi che una maggiore quantità di tempo sia indice di ascolto di cuore o di maggiore spazio dedicato alla mente?

    4) Hai avuto dubbi o provato diffidenza
    Su ciò che ti ho scritto?

    5) Se si perché?

    6) Credi davvero che NOI siamo i veri artefici di quanto più o meno bello ci accade?

    7)Se ti trovassi su un marciapiede a camminare ed una macchina ti travolge, quel Noi ha la stessa validità nell'essere artefici sempre di ciò che di bello o meno bello ci accade?

    Questa,Stefano fu una mia domanda alla quale mi sarebbe piaciuto " ascoltare il tuo cuore"..


    Adesso ti dirò qualcosa di me.

    Credo di aver avuto una forma di trauma legato ad una persona che ho conosciuto qui dentro e di cui ti ho anche accennato,ci sono alcuni particolari in questo posto che me lo fanno ricordare,
    Era una delle persone a me molto care, aveva dei problemi, questo è ciò che mi diceva.Spesso mi dominava la mente , correndo a difesa del cuore, pensando che fosse solo un modo per sperimentare attraverso me ,qualche tipo di energia quantistica.Io se fosse vero o falso non lo so,ma so che soffriva,ripeto vero o falso per me non cambia più molto.Sai cosa ho sempre Sentito di fare per questa persona?Dargli l' unica energia che davvero conosco,l'amore attraverso l' ascolto.
    Che cosa è successo poi dopo non è importante raccontarlo,l'unica mia preoccupazione era ed è tutt'ora che stia bene e non abbia commesso sciocchezze.


    Rivedere in un contesto, in una parola questa persona,rivederla qui, magari attraverso te è qualcosa che fa molto male.E quella consapevolezza di "spaventare" magari te in questo caso che non hai nulla a che fare,o altri è qualcosa che deve terminare .Non è giusto per me,non è giusto per le care persone che ho conosciuto .

    Anche io ho fatto molto baccano in rete, ho cercato di portare una delle cose che Nessuno mi porterà mai via,ed é questa forma di energia chiamata Amore.

    Che cos' é per me l' AMORE?
    Tutto....é Dio,é la Fede, è la religione ,il perdono, la povertà, l' umiltà, la stessa Vita.

    Ma chiedo scusa a te ed a tutti coloro che ho conosciuto in rete per ciò che sono,ho capito che anche l' Amore necessita di un certo equilibrio.....darne poco non va bene e darne troppo nemmeno.


    Mi presento Stefano ,come persona imperfetta in questo.

    Grazie....non farti del male a pensare troppo,ma questo tu lo sai.Ho letto un tuo. post che riguarda lo svuotare la mente..
    Ciao Stefano

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  8. Sai sto rileggendomi, sto cercando di guardarmi attraverso lo stesso cuore dall' esterno..

    Fa un certo effetto perché mi riconosco,so quanta verità c'è in quelle parole, so come mi sento,so cosa ho scritto, so cosa voglia dire * quella sensazione che ti sfonda lo stomaco *.

    Bravissimo, la conosci quella sensazione, l' hai descritta molto bene.

    E' molto bella quella frase sulla consapevolezza e sulla condivisione dell' amore.Ma forse é bella anche perché la si sente vera..

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    1. Ciao! Come prima rispondo a tutti e due i post in unico commento.
      Prima di tutto ora sono io a chiederti di non scusarti. Non c'è bisogno di scusarsi per come si è fatti. C'è da scusarsi quando questo essere fatti in un certo modo causa dei problemi perché siamo noi a volere quello!

      Poi passo alle domande. Non ti nascondo che era da molto tempo che qualcuno non mi faceva un elenco così dettagliato di richieste. Ma rispondo molto volentieri! Mi piacciono le domande.

      1) quanto tempo ho dedicato ad ascoltare il cuore o la mente? Non lo so! Non passo tempo a contare i momenti in cui uso uno piuttosto che l'altro. Preferisco godermi la sensazione che loro producono. Ho capito che il corpo è autonomo per molte cose che noi cerchiamo invece di controllare. Se cerchiamo di controllarlo ne perdiamo in efficienza ed in risultato. Non sto a guardare se un quel momento mi batte il cuore o se devo fermarmi per ragionare. Lo faccio e basta. Sono gli altri che, di solito, mi chiedono come mai mi sono comportato in quel modo.

      2) intendi il tempo per risponderti? Il fatto che un dialogo sincero non si può ignorare. Ascoltare è qualcosa che fa parte di noi.

      3) quello che rende qualitativamente importante una risposta non è il tempo dedicato ad essa da parte del cuore o del cervello. È quello che scatena in chi ascolta la risposta che ti dà la bontà di quanto hai detto. Non credo che cervello e cuore abbiano tempi di risposta differenti. Hanno modalità differenti di manifestazione che prendono forma nella persona che ascolta.

      4) no, nessun dubbio o diffidenza.

      6) purtroppo si. Lo credo fermamente. Dico purtroppo perché spesso non è quello che le persone solitamente vorrebbero sentirsi dire a fronte di situazioni accadute. Ma credo anche che il passato che esiste non è quello che c'è nella nostra testa, ma quello che vediamo di fronte allo specchio. Il nostro futuro è nostra scelta.

      7) sai, noi siamo artefici del nostro destino attraverso il nostro presente. L'unica cosa che possiamo controllare è quello che stiamo facendo in questo momento. Io, per esempio, posso controllare ciò che sto scrivendo in questo preciso istante..ma sono su un treno in direzione Milano e se questo deragliasse io non ne potrei nulla. È evidente che questo influirebbe sul mio destino, ma non possiamo usare la testa per controllare tutto. Bisogna lasciare alle spalle la filosofia per creare un'esistenza felice. Dobbiamo convivere con la nostra mente che spesso ci inganna e ci porta fuori strada. Vuoi ascoltare un cuore che risponda? Prova ad ascoltare il tuo e vedi cosa ti dice. Sentilo battere. Se questa cosa ti crea ansia o qualsiasi altra reazione lui batterà in modo diverso dal solito, ma sai cosa succederà prima o poi? Si calmerà ed inizierà a battere invece più lentamente del solito, rilassato. Quello sarà il momento in cui avrai trovato la risposta. Io potrei dirti il mio cuore cosa dice, ma ti servirebbe a poco. Potrei dirti cosa dice a me il tuo cuore, ma dovrei guardarti negli occhi e sarebbe inaffidabile lo stesso. L'unica risposta vera ce l'hai tu.

      Per il tuo racconto grazie, lo tengo con me. Non posso ovviamente aggiungere altro e mi limito a farlo mio. Io credo solo che tu abbia fatto quello che era giusto facessi in quel momento. Il corpo parla e ci dice cosa va fatto e non possiamo fare altro che farlo. Sembrerà strano, ma è così. Non preoccuparti per quello che è successo. Ti presenti a me come persona imperfetta, è vero, ma ti prego..dimmi il nome di una sola persona perfetta al mondo perché devo assolutamente guardare i suoi occhi! Saranno splendidi e luccicanti! E voglio ascoltare le parole che vorrà dedicarmi perché saranno sicuramente le più belle! Ma non credo che riuscirai..siamo tutti imperfetti! Anche se preferisco dire che siamo tutti in parte perfetti! Mi aiuta a vivere meglio questa condizione.

      Non chiedere scusa per essere imperfetta. Esigi rispetto perché hai una parte di perfezione e la tai dedicando agli altri.

      Buona giornata.

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  9. Stefano ...
    Sai cosa è accaduto quando ho proseguito la lettura dei tuoi post?

    Ho trovato tanti anelli di congiunzione tra i tuoi pensieri ed i miei,diverse affinità legate ad una certa consapevolezza, ho trovato anche il mio maestro qui, e la cosa strana è che non ne ero sorpresa affatto.

    Quanta bellezza vedo...anzi sento nelle tue risposte.

    L' ultimo che mi hai inviato....dio mio.. mi sembra di "ascoltare " una persona che non è più quella dell inizio dei post che ha scritto qui, non sento lo stesso Stefano, ma una persona che ha ormai raggiunto un ottimo livello di ascolto , e nonostante tutto anche molto propensa a dare oltre che a ricevere,perché la vita è un percorso continuo,dove tutto è sempre allenamento..


    Che belle persone commentano i tuoi post! In ognuna di loro sento una parte di me.

    Non posso reprimere questo ascolto interiore che mi dice di conoscerti ,perché se ascolto il mio cuore ,come tu dici che è il solo che può darmi risposta...allora mi dice: Questa persona così consapevole non è estranea a te, tu lo conosci, conosci quel suo modo saggio ed empatico, conosci quel che dice...come lo dice ed il perché lo dice.


    Se ragiono sai cosa accade?

    Faccio una dimostrazione di quello che scatena la mente:

    Aspetta, non correre, non ascoltare solo il tuo cuore, ragiona, metti in moto riflessioni, che generano pensieri che a loro volta ti porteranno molto lontano dal fatto di sentire di conoscere una persona in questo modo.Ti stai facendo del male,non lasciare che quel solo far fluire le tue emozioni ti tolga la razionalità delle cose, non hai nessuna certezza , ascolta la mente e ragiona , fai prendere il controllo alla tua mente, non ti hanno forse insegnato che devi saperti controllare?


    Tutto questo genera paura, Stefano.
    È la conoscenza della paura viene motivata dalla mancanza di fiducia negli altri...ma prima di tutto in noi stessi.

    Cerco di capire Cosa ha reso le persone tutto questo.

    Fidarsi o non fidarsi?
    Cosa ci ha portati a questo scontro interiore tra cuore e mente.

    Il controllo mentale è il peggior male di cui tutti soffriamo, nel singolo e nel collettivo..


    Ma credo che molte persone si stiano ribellando a questa forma di prigionia.
    Hai proprio ragione, ognuno di noi conosce la verità dentro di se, nemmeno guardare negli occhi una persona potrebbe farci davvero capire chi abbiamo di fronte..

    Dobbiamo cercare dentro di noi l' origine dei nostri malesseri..ma anche di quel senso di felicità ..perché nulla è sempre uno stato perenne...


    Avevo chiesto aiuto ad una persona che voglio un gran bene e che stimo...sto vivendo un periodo un po particolare...gli avevo chiesto di guidarmi...non mi ha risposto .
    Ma grazie a ciò che sono ed a ciò che sento , credo che quell' aiuto lui me lo stia dando.

    Sei una carissima persona ...Stefano...e buona giornata a te di cuore ..Grazie .

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    1. "Non ti hanno forse insegnato che davi saperti controllare?"

      Ecco dove sta l'inghippo. Che non è da poco.
      Perché dovresti saperti controllare? Ma soprattutto, cosa vuol dire controllarsi? E controllare cosa? Sulla base di quali parametri?
      Avrei altre mille domande su questa scia, ma mi fermo qui.
      Ti faccio una domanda:
      Il controllo non viene forse naturale nel momento in cui sai utilizzare qualcosa? Voglio dire che se sai utilizzare un'auto non sei forse in grado di controllarla?
      Allora, perché non deve succedere con il nostro corpo?
      Il mio dovere è conoscere me stesso per utilizzare al meglio le mie capacità. Basta.
      Emozioni sono capacita? Direi di si. Ragionamento è una capacità? Direi di si.
      Usare perfettamente un'auto è decisamente più complesso che usare il nostro corpo fatto di miliardi di connessioni. Ma la sintesi è quella.
      La paura nasce dal fatto che dobbiamo usare il cervello per fare tutto e non è possibile! La paura nasce dal non poter fare quel qualcosa che ci dicono che dobbiamo fare in un certo modo e che, in qualche parte dentro di noi, sappiamo che non si può fare così!

      "Fidarsi o non fidarsi?" Ascolta il tuo cuore.
      Non è una frase fatta. Le odio. Leggi tra le righe. Il cuore produce le emozioni. Se impariamo ad ascoltarlo deve per forza essere in grado di darci le risposte.
      Io ci credo. Io l'ho provato. Noi lo abbiamo provato. E spero che molti altri ci riescano perché è quello l'interruttore che accende la luce.

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    2. Se sono qui non è casuale..

      É molto interessante quell'inghippo vero?
      Hai notato quante domande ha generato?

      Quindi Stefano, facciamone una sola e precisa?

      Che cos' è il CONTROLLO?

      É tutto e niente, darne una precisa o corretta definizione è impossibile, siamo LIMITATI nel saperlo con certezza ,il controllo è una limitazione del pensiero che l' Uomo ha ,e questa limitazione rende prigioniera gran parte dell'umanità..!!

      Il Cuore agisce e reagisce a questa forma di limitazione, è tutto ciò che si contrappone al Controllo,non ha nessuna limitazione, è INCONTROLLABILE....

      Io ci credo.Io l'ho provato. E spero che più Persone si convertano nei loro cuori, ascoltino quelle emozioni, e trovino quell' interruttore che accende la luce e fa smettere di brancolare nel buio..




      Si, non sei persona facile e facilmente raggiungibile..e vorrei farti infinite domande...ma Sento di dirti Grazie, sempre.

      Ciao...


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  10. In quel contatto avvenne qualcosa.

    Sentii una forma di energia positiva per un lungo tempo...poi ne arrivò un'altra negativa.
    Stefano sai dove ero?Nel bel mezzo, a sentire l'effetto contrastante che avevano.

    Mi chiesi cosa cercassero da me queste due forze.Era molto piacevole farsi avvolgere dalla positività dell'una, e quello che tu magari adesso ti aspetti di leggere è che dovevo sentire odio, rabbia,vendetta e chissà cos'altro verso la negatività dell' altra!

    Ebbene non sentivo questo.Si certo che soffrivo,che avvertivo malessere, ma odio Mai.
    È un passaggio strano vero?
    Io stessa l' ho chiamato trauma.Ed è stato così..Ma la cosa strana è che questo trauma non ha guarigione,in quanto avvertivo pienamente la consapevolezza di quel che stava accadendo,di quel che era accaduto.La mia consavepolezza consisteva nel riconoscere che aveva gia' un valore cio' che accadde.Donando sempre Amore incondizionatamente anche subendo male fu questo il mio percorso interiore per il quale non mi sono mai ammalata e non potrei pretendere guarigione..


    Il mio dovere è conoscere me stesso per usare al meglio le mie capacità. Basta.


    La mia missione è quella di voler comprendere queste tue parole..e non solo.


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  11. Io mi preoccupo quando leggo negli occhi di chi mi sta di fronte che non c'è felicità.

    Io potrei dirti il mio cuore cosa dice, ma ti servirebbe a poco. Potrei dirti cosa dice a me il tuo cuore, ma dovrei guardarti negli occhi e sarebbe inaffidabile lo stesso. L'unica risposta vera ce l'hai tu.

    Ti presenti a me come persona imperfetta, è vero, ma ti prego..dimmi il nome di una sola persona perfetta al mondo perché devo assolutamente guardare i suoi occhi! Saranno splendidi e luccicanti! E voglio ascoltare le parole che vorrà dedicarmi perché saranno sicuramente le più belle! Ma non credo che riuscirai..siamo tutti imperfetti! Anche se preferisco dire che siamo tutti in parte perfetti! Mi aiuta a vivere meglio questa condizione.


    Ciao Stefano come stai?

    Il perchè io ti abbia riportato queste tue frasi è molto semplice.Evitiamo di parlare di controllo per ora perchè questa è stata un osservazione per me. *Gli occhi*...nota quante cose ci dicono e non ci dicono, basta cambiare un contesto e quegli occhi che ci sembra di vederli se non sono felici possono in un contesto reale, essere "inaffidabili".Perchè ti chiedo?

    Se l'unica risposta vera ce l'ho io, presumo che possa averla anche solo tu ....quella risposta vera!

    Io so cosa mi può rendere felice perchè conosco solo io la risposta.

    Anche tu sai cosa ti puo' rendere felice, ( adesso si, sono felice)perchè solo tu conosci la risposta.


    Se siamo imperfetti qualcosa qui ci rende perfetti , per il comune pensiero.....o sentire?

    Come puoi rendermi felice, come puoi rendere felice anche una sola persona , se quel significato degli occhi è diverso?

    Sentire e vedere, interno ed esterno, virtuale e reale....sono parole opposte per il significato che diamo.Se il mio cuore Ama incondizionatamente credi che possa comportarsi in modo diverso in questi opposti significati di parole?


    Scusami Stefano, ma la mia spontaneità è fatta anche di osservazioni, forse molte ,e so che magari chiedono anche riflessioni...rispondimi con tutta calma..grazie.

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    1. Ciao! Riparto allora dall'ultimo post. Lascio da parte la riflessione sul controllo e ti rispondo.
      Gli occhi inaffidabili sono quelli di chi parla, non quelli di chi abbiamo di fronte. Sono inaffidabili perché noi viviamo sensazioni che ci fanno vedere bianco anche dove è nero. Sono inaffidabili perché non si può dire cosa sta dietro ad uno sguardo.
      Io posso guardarti negli occhi e dirti cosa vedo. Ma sarebbero tutti punti interrogativi.

      Cuore ed occhi non si comportano mai diversamente. Sono fatti per comportarsi in un solo modo. Siamo noi che vediamo sempre cose diverse e dobbiamo fare attenzione. Questo è quello che voglio intendere quando dico che le risposte le abbiamo solo noi. Perché solo noi possiamo guardare così in profondità.

      Non so se sono riuscito a dare una minima risposta, ma non è così semplice dire qualcosa di comprensibile alle volte.

      Io adoro la spontaneità. Abbatte tutte le barriere.

      Grazie a te.

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  12. Stefano ti farò una domanda Molto spontanea,vorrei che anche tu rispondessi con altrettanta spontaneità.

    Prima di quell' 8/03/"16
    Pensi che ci sia stata la possibilità di esserci incontrati qui dentro?

    Te ne faccio un'altra

    Perché l'ultima mia risposta su questo tema la cancellasti?

    Sai come iniziò quel contatto con un sei felice?

    Se sto' facendo qualcosa di sbagliato .....ti prego di farmelo capire.

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    1. Eccomi, ti rispondo subito.
      Alla prima domanda non so cosa dire perché potrebbe esserci stato sicuramente un momento in cui ci siamo già incontrati.
      Per la seconda sono dispiaciuto. Io ho sempre pubblicato tutti i commenti che mi giungevano. Mi ricordo soltanto una volta di aver per sbaglio cancellato un commento invece di pubblicarlo, ma ho contattato la persona che lo aveva scritto e, dopo aver chiesto scusa 1000 volte per la mia sbadataggine, me lo sono fatto riscrivere e l'ho pubblicato immediatamente. Mi dispiace un sacco che tu abbia avuto questo pensiero per tutto questo tempo..ma io credo di non averlo proprio visto quel commento! Non so cosa dirti..mi dispiace un sacco e mi fa rimanere male sapere questa cosa. Non stai facendo nulla di sbagliato. Te lo direi. Non sono quello che si tiene le cose come avrai notato..scusa ancora.

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  13. Ti credo , non chiedere tante volte scusa.

    Mi ricordo cosa scrissi e te l' ho rifatta qui quella domanda, se rileggi è la n. 7. Più o meno è quello il senso che aveva quella domanda,infatti ecco perché ti ho pure scritto che mi sarebbe piaciuto che tu rispondessi..con il cuore.

    Ti confido una cosa pubblicamente, sento di dovertelo dire a te qui,assumendomi la mia responsabilità semmai davvero ne avessi.

    Forse una delle cose che mi fece più male di quel contatto ,fu la dimostrazione che non era sempre la stessa persona a rispondermi.I temi erano tanti e le problematiche anche, sentivo sofferenza non tanto mia ma in chi o quanti mi hanno scritto ,attraverso un unico accaunt.

    Io Stefano ti ho chiesto se hai provato diffidenza in ciò che ho scritto, mi hai detto di no e ti ringrazio. L'unico modo che ho e' dirti io grazie a te,perché ti sto dicendo la verità e non posso che dimostrartelo in questo modo.

    Quello che ti dico adesso non ti farà piacere perché va un po' contro a quel che ti ho scritto e il fatto che io abbia menzionato la fiducia e la diffidenza non è stata una casualità ma una causalità. Io sono diffidente, forse moltissimo mentalmente e litigo spesso con il mio cuore.Ma nonostante questa continua battaglia interiore, il Cuore ne esce sempre vittorioso. È questo che davvero mi rende felice...è questa vittoria che mi dona quel senso di felicità..

    Inoltre non credo che davvero ,sempre , siamo noi gli artefici della nostra vita, nel bene e nel male, ma non credo nemmeno che siano sempre gli altri gli artefici del nostro bene e del male.

    Quante..quante persone hanno cercato di dare una concretezza a questa felicità? Tantissime e tantissime anche senza notorietà hanno dato un senso reale forse anche più vero e autentico dietro ai riflettori..

    Utopia è voler sognare che un giorno si raggiunga un unione terrestre di questa felicità in tutto e per tutto, ma nel piccolo abbiamo il dovere di lavorarci con sincerità..

    Grazie a te davvero..ciao

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    1. Ciao! Eccomi dopo alcuni giorno di lavoro un po' complicato. Posso chiederti cosa intendi quando dici che hai avuto la dimostrazione che non era sempre la stessa persona a risponderti? Cosa intendi?

      Per il resto perché dici che quanto hai scritto non dovrebbe farmi piacere?

      A presto.

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  14. Intendo che argomenti ben trattati in un primo momento da due persone che si scrivono ,in un secondo momento dall' altra parte perdevo la connessione e ne arrivava una nuova che era all ' oscuro di ciò che si discuteva in precedenza.Cambiava il pensiero ,cambiava il carattere di scrittura .. Cambiava la persona.

    La diffidenza è qualcosa che non dovrebbe provare nessuno..beh io mentalmente lo sono diventata e questo può far male ad una persona che dice di non averne provata nei miei riguardi..

    Queste domande fanno parte di quel "dovere che hai nel conoscere te stesso per usare al meglio le tue capacità"?

    Ti prego dammi un motivo per non sentirmi diffidente nei tuoi riguardi?

    A si il Cuore e l 'Amore !!

    Una cosa sola ...che non è negoziabile in nessun modo.ti dico che proverei sempre del bene per te chiunque tu sia ....dire ti voglio bene non è un adulazione per comprarmi il tuo rispetto ,o la tua stima ...o chissà cosa!!
    Eccomi dove sono Imperfetta per molti ...ma e qualcosa che la sento e la scrivo se e quando la sento.Non mi aspetto Nulla da te se non ricostruire un puzzle ...dove tanti pezzi di cuore compreso il mio sono sparsi ovunque.

    Grazie è tutto quello che sento di dirti.Buonanotte .

    RispondiElimina
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    1. Voglio risponderti e lo farò ma ho bisogno di sapere se quello che intendi è riferito a questo blog. Cioè se le persone diverse che ritrovavo e che ti facevano perdere la connessione erano su questo blog e se erano quelle che commentavano o post o quelle che li scrivevano..perché se erano su questo blog e li scrivevano stiamo parlando solo e soltanto di me..
      Dimmi ancora solo questo e ti rispondo al più presto. Non è un ricatto ma mi serve per capire bene, ti prego.
      Grazie

      Elimina
  15. Il controllo mentale è qualcosa che mi lascia in dubbio.Sai quando vedi qualcosa e non ne capisci fino in fondo? Ecco proprio quello.


    Ultimo tuo commento è una dimostrazione di quello che senti o che vuoi io senta...in riferimento a quel qualcosa che non capisci fino in fondo?

    Stefano!


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    1. Il mio ultimo commento è soltanto il desiderio di aver capito la tua richiesta. Non vuole essere dimostrazione di nulla di specifico. Chiedo perché non voglio dire cose che non interessano e non voglio dire cose che possano essere fonte di offesa in qualche modo. Tutto lì. Io sto elaborando una risposta perché io ho un modo per combattere la diffidenza. Te lo dirò tra un po' appena riesco a fermarmi un attimo.
      Grazie come sempre.

      Elimina
  16. Come ti dicevo il metodo che uso per combattere la diffidenza è la conoscenza.
    Voglio fare un passo avanti, verso di te. Voglio farmi conoscere un po' di più.
    Io non ho pretese particolari. Sono un ragazzo di 31 anni che lavora sodo e che ha una famiglia bellissima. Adesso.
    Il perché ho intrapreso questo viaggio sta nella mia voglia di riscatto dal momento che le cose non sono sempre andate per il verso migliore.
    Quello che leggi nei post di questo blog è caotico, confuso, complicato e contorto, ma sono io. Dalla prima all'ultima parola.
    Io non sono una specie di santone o un Osho. Io ho sempre scritto pensieri e condiviso emozioni che nascevano in particolari momenti fino a quando ho capito cosa stavo cercando. Ho capito cosa mi mancava e cosa avrei dovuto fare per raggiungerlo.
    Da allora ho iniziato un nuovo percorso che mi ha portato ad essere oggi Stefano, così come mi leggi in questi commenti.
    Io ho capito che bisogna metterci il cuore nelle cose, e ci ho messo il mio perché è l'unico che ho! Ho capito che questo era il mio modo e la mia soluzione e l'ho scritta qui, a tutti. Quello che ho visto che succedeva col tempo è che qualcuno iniziava a lasciarmi un segno della sua presenza, quel pezzo di cuore di cui ti ho parlato.
    Questo era bellissimo. Mi riempiva di gioia e sono andato avanti per quella strada.
    Seguendo quel percorso ho visto che stavo bene, e stavo bene perché stavo riuscendo a mettere insieme i pezzi della mia vita con un senso. Tutto questo mi ha fatto maturare, ma mi sono accorto che il lavoro da fare era molto.
    Sono andato via da casa a 21 anni (molti se ne vanno via molto prima, ma io sono arrivato a quell'età) con 100€ in tasca e un sacco di rumore in testa. Me ne sarei rimasto lì sereno e tranquillo, ma non era più possibile. Bisognava fare qualcosa.
    Questo è stato il momento in cui tutto ha avuto inizio. Quello il momento in cui i pensieri stavano facendo tappo ed avevo bisogno di metterli per iscritto.
    Questo è, questa la storia in sintesi della mia vita fino a questo blog. Il resto è tutto scritto. Ed è così proprio come lo leggi: disorganizzato, arrabbiato e curioso.
    Io non voglio che ti aspetti nulla da me, ma voglio dirti che questo blog serve per parlare. Come stiamo facendo. Io metto me stesso nelle parole che scrivo perché così so fare. Parlo col cuore o ragiono a seconda di quello che mi dice il mio corpo e di quelle sensazioni che vivo.
    Spero che tu possa stare su questo blog il più possibile. Ed io spero di poter fare altrettanto.
    Non voglio deludere nessuno con quello che scrivo, ma voglio essere sincero. Non pretendo che le persone siano d'accordo con me, ma pretendo che chi sta su queste pagine si fermi per ascoltare come stai facendo tu.
    Non voglio sentirmi dire delle cose e non voglio che tu ti senta come se io volessi inculcarti concetti o parole.
    Io scrivo perché le parole che metto su questo blog sono gocce che traboccano da un vaso. E le lascio uscire, perché asciugarle non serve a nulla.
    Quando dico che mi prendo il tempo per elaborare una risposta non vuol dire che devo ragionarci per scrivere qualcosa che mi porti verso un obiettivo o ti costringa a dire quello che voglio io, ma perché voglio rispettare la profondità dei pensieri che lascia qui chi passa. Tutti meritano il rispetto di avere dedicato il giusto tempo per una risposta che venga dall'ascolto delle proprie sensazioni.
    Questo sono io.
    Così combatto la diffidenza.
    Mi metto a disposizione senza pretese.
    Cerco di volere bene senza pretese.
    Cerco di scrivere senza pretese.
    Ora sono io che dico grazie a te per l'ascolto.

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  17. Mi dispiace se ho snaturato qualcosa di te, se ti ho messo nella situazione di farti dire qualcosa mettendoti sotto pressione,(anche se ti giuro che non era nelle mie intenzioni) e non con la dovuta sensibilità,anche se quel che ne é uscito consiste proprio nella bellezza di quel che hai scritto dove appare e traspare una certa autenticità.

    Sono felicissima che tu abbia trovato la tua strada e ti faccio tanti auguri per la tua bellissima famiglia.. credimi te lo sto dicendo con il cuore.

    Dovremmo essere tutti più fiduciosi e propensi all'ascolto, ma non usando frasi e parole che incantano se questo non è realmente ciò che siamo...se non lo sentiamo.

    Se decidessi di non scriverti più non pensare mai che tu non sia riuscito in qualcosa, anzi sei stato tra le poche persone a cuì ho detto quel ti voglio bene, senza esitazione , l' ho sentito e l' ho detto ...anzi ti ridico quel ti voglio bene perché vorrei incontrare più e più persone come te che hanno questa forma di riscatto dentro riuscendo a metterla in azione.

    Non riuscivo a comprendere quel messaggio di stamattina , ho cercato di fermarmi al primo tuo punto e aggiungendo un interrogativo per poterti dare una risposta.

    Credo che il tuo nome ed i tuoi malesseri mi abbiano riportato a collegarti non con il blog ma con la stessa persona di cui ti ho parlato.

    Era un aspirante suicida ....e nessuno a mai compreso in questa maledetta rete, con tutto il baccano che ho fatto, quanto fosse importante ritrovarlo e sapere che anche per lui la vita avesse un senso diverso da quei pensieri..io non credo che usando solo l' ascolto con il nostro cuore le persone si possono salvare.Hanno bisogno di concretezza in quell' Amore .

    Sono entrata in rete diversi anni fa, mi soffermai su un blog di persone morte, cercavo una notizia di cronaca che riguardava persone di mia conoscenza.Vidi due commenti disperati, uno non mi ha mai risposto l' altro lo fece ..Se ti trovi davanti qualcuno che ti dice di annullarsi tu cerchi di tenerlo per mano per non farlo precipitare giù per sempre, Senti che devi esserci ..nulla mi fece pensare o avere dubbi sulla veridicità di quella situazione..Usai solo il mio sentire.

    Il seguito è un vero caos, cercare questa persona mi ha portato a conoscerne tantissime.Mio dio non basta solo la condivisione e l ' ascolto Stefano....forse non basta nemmeno l' Amore disinteressato .


    Quello che ho capito è che tutto questo per una persona come me non trova pace o senso.Sono andata in giro con tanti nick ma chi stava dietro era sempre il Mio cuore, mi sono mascherata come tante maschere per passare inosservata e prestare più ascolto soprattutto verso me stessa , capire perché tante menzogne, da dove deriva quell' infelicità nell' essere umano, perché tante guerre tra donne e uomini, perché tanto male.Mi sono trovata in questa rete ed ho viaggiato attraverso il mio sentire, il mio silenzio, la mia rabbia, la mia paura.Quello che ho capito che essendo negata nel mettermi al centro di attenzioni, ne ho destata, perché arriva un momento in cui ti scoppia la testa per le ingiustizie che vedi e che senti, notizie vere e notizie false, e molto facile impazzire nel voler comprendere tanta roba..



    Grazie per ora mi fermo qui ...

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    1. Io non credo che tu debba pensare di avermi snaturato in qualcosa. Quello che ho fatto l'ho fatto soltanto perché ero convinto che fosse il momento di fare proprio quello. Ti ho raccontato, ho rivissuto attraverso di te molte cose piacevoli e meno cercando di riservare a te soltanto il mio meglio.
      Credo che non abbiamo fatto altro che seguire i nostri desideri in queste pagine..e che bello che è! Quando ho pensato al mio blog pensavo proprio a questo!
      La tua storia è ciò che ti ha reso così e non puoi fare altro che esserne orgogliosa. Mi dispiace soltanto che tu abbia vissuto tutte queste esperienze così negative su internet, ma sono altrettanto contento che tu, qui, abbia trovato casa. Perdonami se dico questo, ma per me questo è.
      Se dovessi decidere di non scrivermi più non penserò mai a nulla di negativo, ma soltanto a qualcosa di meraviglioso, non temere. Ti ricordo che in qualche misura tu hai contribuito a fare in modo che questo posto rimanga. Tu hai le mie chiavi di casa e sei un ospite che accoglierò sempre. qualunque porta tu voglia attraversare. Se non volessi più scrivere qui io non ti darò la tristezza di un distacco, ma la certezza che qui starò sempre e che questo posto rimarrà il tuo anche solo se vorrai che qualcuno ti ascolti.
      Caldo e pulito. Ricordalo. Io terrò così questo posto. E starò. Non verrà più pubblicato nulla su queste pagine finché non sarai tu a farlo.

      Per il resto è vero..non bastano condivisione, ascolto ed amore. Serviamo noi in tutto noi stessi dietro alle nostre azioni. È la bontà delle nostre azioni che ci porta la certezza, in cuor nostro, di aver fatto il possibile.

      Un ti voglio bene voglio dirlo anche io, sincero, col cuore, perché è vero. Te ne ho voluto dal primo commento che mi hai scritto e da quel l'entusiasmo che si celava dietro ad una semplice risposta.

      Io sto. Qui.

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    2. Allora va bene, facciamo come dici tu. Ma operativamente come posso fare a risponderti? Voglio dire..commentare qui è l'unico modo che ho per risponderti. E se mi tengo quelle che scrivi vorrei che tu ti tenessi quello che ti scrivo io.

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    3. Certo che puoi scrivermi in quel modo. Fai come riesci senza problemi. Hai le mie mail, diversamente il contatto fb c'è qui se no te lo lascio. Non c'è problema. Non è questione di ragioni..ci mancherebbe. Fammi sapere cosa riesci a fare.

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    4. Posso risponderti qui? Vuoi che ti scriva con messaggio privato su fb? Dimmi tu. Poi torno dal lavoro e ti dedico il tempo che serve. Va bene?

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    5. Sai che mentre tu mi scrivevi qui io ti ho scritto in privato? E sai che mentre tu pensavi a quella domanda io pensavo a quella risposta?

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    6. Lo farò. O almeno ci provo. Troverai 2 messaggi allora.

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    7. Ciao! Io ti ho scritto in privato. Non mi sono permesso di pubblicare il commento senza che fossi tu a dirmelo.
      Grazie però posso dirtelo anche qui, in pubblico.

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    8. Allora ti scrivo. Avevo scritto un commento su messenger ma risultava come se fosse bloccato. Ti riscrivo oggi e ti rispondo a tutto.
      Grazie mille.

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  18. Stefano, sai cosa pensavo?
    Che se siamo sempre noi a decidere sulle scelte che facciamo, divenendo responsabili sempre delle scelte che facciamo, la mia responsabilità per tutto il casino che ho percepito in rete è stata esattamente la libera scelta di rimanerci..Nessuno mi ha costretta a farlo.. solo io ho deciso di rimanerci ...è verissimo.È verissima la tua teoria soprattutto quando si è realizzata anche nella pratica.

    Quindi se mi sono fatta del bene o del male è stata una mia scelta, è sono responsabile soprattutto verso me stessa.

    Ma quanto e quando possono far bene o male le nostre scelte al nostro prossimo oltre che a noi stessi?

    Come prevenire uno stato di inconsapevolezza se non dopo averlo reso prima consapevolezza?

    Se per te non vi sono problemi preferirei un tuo commento aperto anche qui.

    Ti auguro un buon pomeriggio.

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    1. Ciao!
      La cosa che mi coinvolge di tutto questo è che hai domande molto precise e che sai perfettamente cosa vuoi. E' evidente che la tua strada ti è chiara davanti e ti è chiara in tutta la sua complessità.

      Quanto possono far bene o male le nostre scelte al nostro prossimo?
      Esattamente quanto possono far bene o male o noi. Non è diverso, le sensazioni sono le stesse ed i rischi anche.
      Quando? Questo sarebbe meraviglioso saperlo. Sarebbe splendido, non trovi? Pensa se potessimo sapere quanto le nostre scelte possono far bene e se potessimo sapere addirittura quando farlo. Sarebbe il massimo, ma per fortuna, e dico per fortuna, non è possibile perchè sarebbe allo stesso tempo anche molto pericoloso. Non so cosa ne pensi di questo pensiero, ma la vedo una cosa davvero pericolosa avere tutte quelle informazioni.

      Io non credo che si possa, allo stesso modo, prevenire uno stato di consapevolezza o inconsapevolezza. Credo che si possa però essere in grado di riconoscere uno di questi due stati nel momento preciso in cui questi si presentano. Da lì possiamo fare di conseguenza, ma non credo che si possa fare diversamente.

      In sostanza il quando ed il come non credo che si possano capire. Solo il quanto credo che sia alla nostra portata, ma solo dopo che si manifesta la consapevolezza.

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