martedì 22 settembre 2015

da quanto ci penso

Sono mesi che sto pensando al post da scrivere. L'ho iniziato mille volte e l'ho interrotto altrettante.
Quello su cui mi sono arenato spesso è il discorso della cosa giusta da fare. Sto pensando da tanto tempo al fatto che se chiedo a diverse persone il parere su qualcosa ricevo idee differenti. Cosa può voler dire? Che alle volte le cose giuste da fare sono più di una? Cerco di spiegarmi. Su come si piega una maglietta possiamo essere d'accordo che ci possono essere dversi modi, ma su argomenti un po' più impegnativi come possono esserci diverse opinioni tutte corrette? In fondo un'azione è giusta quando ci fa raggiungere l'obiettivo.
Lancio come al solito il mio sasso e dico che la cosa giusta da fare è sempre e soltanto una. Alla domanda quanto fa due più due non ci sono tante risposte, ma soltanto una.
La dimostrazione a questa cosa sta nel fatto che se voglio imparare a nuotate devo mettermi in acqua, poi posso farmi raccontare esperienze, studiare la fisica che ci sta dietro, ma finché non mi metto in acqua non imparo nulla.
Pensavo anche a chi risolve i problemi della vita degli altri utilizzando teorie psicologiche una piuttosto che un'altra quando alla fine il criterio è uno: il buon senso che, per quanto è soggettivo rimane analizzabile.
La difficoltà dell'elaborare questo post è stata e sta ancora adesso nell'esprimere l'unicità del concetto di correttezza.
Ma il dubbio rimane. Se la risposta giusta è una sola, perché viviamo nel dubbio?

raccontacelo@gmail.com

8 commenti:

  1. Perché non tutto è matematica e se vogliamo anche la matematica è discutibile e non c'è fine alla visione soggettiva delle persone, ognuno ha il suo sentire e quella rimane sempre la sola risposta giusta ma non universalmente giusta.Le persone che possono concordare di quanto sul fatto che una cosa è giusta lo possono fare solo in virtù del fatto di avere percorso il medesimo sentiero e indossato i medesimi abiti.
    Un abbraccio,a presto spero :-))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quello che però ci deve essere è una direzione. Alla fine dei conti il bianco è bianco per tutti. Non voglio dire che ci deve per forza essere un sentire comune perché vorrebbe dire essere degli automi senza anima, ma qualcosa che permetta di rendere tutto più o meno bianco ma comunque universalmente riconosciuto come bianco ci deve essere.
      Grazie per il commento! Come vedi ci sono ancora. Con la solita lentezza, ma ci sono. Un abbraccio!

      Elimina
    2. Forse è quella cosa che Jung intendeva per inconscio collettivo? :-))

      Elimina
    3. Può essere! Ma chi può dirlo con certezza? ☺

      Elimina
  2. Penso che la risposta non sia davvero univoca, perché dipende dai valori che abbiamo e che diamo alle cose.
    Dipende anche dalla domanda che si pone poi, si.
    Certo, se parliamo di ''vedo un tipo morente per strada'' la cosa giusta sarebbe fermarsi e perlomeno chiamare il 118 però, appunto, poi dipende dai valori che ti porti dentro, da quello che sei. Un menefreghista passa dritto; un assassino passa dritto. Una persona mediamente buona ti soccorre..

    Guarda il 2+2=5 ^.^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo che non finirò mai di avere dubbi su questa cosa...ahahahahahah

      Elimina
    2. ..Tipo, se io sono convinta di aver ragione e che è assolutamente come dico io, come può un'altra persona dirmi che non è così?!
      Io non vivo nel dubbio ma il problema c'è lo stesso. La vita ci prende per i fondelli, in pratica. Questa è la risposta esatta a tutto!

      Elimina
    3. Una persona può dirti che non è così dando delle dimostrazioni. Quello che sono convinto di poter dire è che bisogna necessariamente dimostrare una tesi. In una discussione su un qualsiasi argomento bisogna essere in grado di mostrare che quello che si sta dicendo è corretto. Se no è un problema e diventa un parlare senza criterio. La vita ci prende per i fondelli, ma dobbiamo evitare che anche le persone lo facciano. Un grosso passo verso la ricerca della felicità che molto mi affligge credo sia la consapevolezza.
      Poi, alle volte, è anche necessario dover dare ragione nonostante sia palese il torto, ma quello ci sta perché con molti esseri umani un dialogo normale è molto difficile.

      Elimina