martedì 5 agosto 2014

attesa


Eccomi di nuovo.
Sto facendo passare molto tempo tra un post e l’altro. Me ne rendo conto.
Sto cercando di ascoltare quello che succede intorno e non nascondo che lo trovo molto interessante.
Ascoltando, ho passato molto tempo ad attendere ed ho iniziato ad interrogarmi sull’attesa e sulle sensazioni che le stanno intorno. Io trovo che l’attesa (non l’attendere della coda alle poste) sia un momento molto bello e, se proviamo a pensarci, lo stimolo che ci porta avanti nella vita di tutti i giorni è proprio derivato dall’attesa di qualcosa che si realizzi, che arrivi, che si compia.
Noi viviamo una perenne attesa che ci spinge ad andare avanti e ci motiva a proseguire.
Se dovessimo vivere senza attendere nulla? Cerco di spiegarmi meglio.
L’amore, in fondo, non è anche attesa di qualcuno e di qualcosa? Ci troviamo a vivere un sacco di momenti meravigliosi che sono così meravigliosi perché abbiamo atteso che arrivassero ed abbiamo imparato a pregustarli.
Siamo così felici quando compiamo diciotto anni perché, in fondo, è tutta la vita che aspettiamo quel momento! Quando arriva non è altro che il compimento dell’attesa che ci ha fatto maturare le sensazioni che siamo in grado di provare in quel preciso momento, per quel preciso momento.
Vedo l’attesa come un contenitore di emozioni che crescono ed evolvono e lo vedo come un contenitore di emozioni positive che si amalgamano creando un composto che, col giusto tempo di maturazione, diventa un ottimo prodotto da consumare e da gustare.
Ma è tutto davvero così?
Non sono riuscito a farmi un’idea diversa da quanto ho appena scritto e non sono riuscito a trovare la faccia opposta di questa medaglia.
Che non ci sia?

4 commenti:

  1. Ciao Stefano per quanto mi riguarda i momenti migliori e le cose più belle sono accadute e le ho avute quando non me lo aspettavo e nemmeno erano attese,mentre altre che desideravo mi hanno deluso.CIAO.Contenta di leggerti.

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    1. Grazie mille per il commento. È vero anche questo. Il momento che sto passando mi fa più che altro vedere il bicchiere mezzo pieno. Credo sia anche il tempo che ho passato a ragionare su questo che mi abbia permesso di trovare un lato positivo in ogni cosa. Almeno spero..

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  2. Stefano, come sempre mi ritrovo a leggere il tuo post con interesse e sorprendendomi di come molte cose che dici le ho spesso pensate anche io.

    In primo luogo, ovviamente, l’attesa cambia il proprio significato in relazione a che cosa si aspetta.

    Tutti hanno dei sogni, più o meno banali; più o meno egoistici, ecc. Un esempio banale che però forse rende bene: quando si ha un idolo, che si ammira da tanto tempo e quasi con devozione, il grande sogno è quello di incontrarlo. Ecco, secondo me, l’attesa di poterlo fare diventa la cosa più bella. C’è sempre un sacco di emozione, di ‘chissà come sarebbe, chissà SE sarà’, come hai ben scritto tu. Soprattutto c’è moltissima speranza. Ecco, pensa quando magari si avrà la fortuna di terminare questa attesa; di incontrare davvero la persona che da lontano ammiri: in quel momento diciamo che hai raggiunto un traguardo che tanto hai agognato, ma FORSE, oltre alla grandissima emozione del momento rimane anche un piccolo vuoto. Un piccolo ‘adesso l’attesa è finita, che si fa?’.
    Non so se è accettabile o sia una scemenza che penso io, ma più di una volta mi sono ritrovata a confermare la mia ‘teoria’.

    Ci sono, invece, cose la cui attesa deve obbligatoriamente terminare: essa deve essere solo un mezzo, non lo scopo. Come ad esempio l’attesa di una persona speciale da amare e che ci ami; l’attesa di ottenere magari un impiego lavorativo soddisfacente e dignitoso; l’attesa di un abbraccio da una persona con cui abbiamo discusso.
    Ecco, in questo caso l’attesa può essere altrettanto bella, se riusciamo a non fissarci troppo sull’orologio ed a non entrare in paranoia, ma non può essere fine a sé stessa. Bisogna necessariamente porvi fine, prima o poi, per essere dove dovremmo.

    Quindi si, io concordo con te: l’attesa è sicuramente il momento più emozionante, come il viaggio prima di raggiungere la meta, perché abbiamo il tempo di liberare la mente e di dipingere a modo nostro situazioni che magari neanche si concretizzeranno mai.

    Se dovessi trovare la faccia opposta della medaglia è, come accennavo vagamente poco su, il fatto che magari perdiamo di vista il lato positivo e cominciamo a farci logorare dal tempo che sembra lentissimo e immaginiamo che il momento che appunto attendiamo, non arrivi mai. Ecco che allora l’attesa diviene insopportabile e un momento da fuggire.

    Non so se ho scritto qualcosa di sensato o se ho fatto solo confusione, ma mi è piaciuto parecchio commentare questo post, ecco perché ho preso un po’ di tempo per riconciliare le varie idee che mi ha suggerito :)

    Ti abbraccio :)

    ‘’In fondo non è l’attesa del piacere essa stessa il piacere?’’

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    1. Io, invece, come sempre, mi trovo a leggere con molto interesse i tuoi commenti. Non solo hai scritto qualcosa di sensato, ma mi hai dato nuovi spunti di riflessione.
      Quello che scrivi avvalora il mio pensiero e mi rende felice perchè è bello leggersi nelle parole di qualcun altro.
      Quello che tu indichi come lato negativo è una caratteristica del genere umano che utilizza il cervello per pensare....mi spiego...in un mio vecchio post ( http://raccontalo.blogspot.it/2013/04/upgrade.html ) parlavo del fatto che il cervello è uno dei computer più evoluti e potenti che abbiamo, ma dovremmo usarlo esclusivamente per elaborare quanto ci succede.
      Se educhi il corpo (corpo inteso nella sua globalità di quanto c’è dentro e fuori..) alle giuste reazioni scopri che il cervello non fa altro che registrarle ed andarle a cercare ogni qualvolta si presenta l’opportunità di provare la sensazione di una reazione corretta.
      Bruciarsi toccando il fuoco è normale se non si conosce la reazione che il nostro corpo ha quando succede, ma registrata la sensazione da parte del cervello è più difficile che accada una seconda volta.
      L’allenamento di cui spesso parlo è proprio quello rivolto a far sì che il corpo faccia il corpo e che il cervello faccia il cervello! Il lato negativo è quando questo equilibrio si rompe ed il nostro cervello vuole anticipare il tempo che scorre sempre allo stesso modo e convincerci del fatto che sta invece passando lentamente.
      Ti ringrazio per quello che hai scritto. Hai dato a tutti una possibilità di ragionare in maniera più completa. Hai contribuito a quello che io desidero nel profondo che è creare pensiero.
      Se desiderassi esprimere qualsiasi commento (anche apparentemente stupido………cosa di cui dubito) e non volessi farlo legandolo necessariamente ad un post ti prego di farlo usando la mail che vedi in calce a tutti gli articoli. La leggo solamente io ed è uno strumento che uso anche con altre persone semplicemente per comunicare di cose apparentemente senza senso….credo tu mi abbia capito….
      Per adesso grazie, aspetto un tuo commento.

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