martedì 1 aprile 2014

mancanza di concretezza

Rimango sempre più stupito di quanto più una cosa è semplice da fare e da capire e più la rendiamo complicata. È davvero difficile andare ad indagare le ragioni per cui ci complichiamo la vita in tutti i modi per poi risolvere quella che rimane una banalità e vantarci di esserci riusciti. Un esempio perché mi rendo conto di essere, come al solito, complicato. Ci sono statistiche imbarazzanti sulla fine dei matrimoni che dicono espressamente che molte coppie litigano per motivi futili del livello del tappuccio sul dentifricio. Esistono coppie che litigano per anni di queste cose, prendono periodi di riflessione, decidono che l’amore è finito, tornano insieme e raccontano la vicenda come reduci di guerra. (Nessun riferimento vuole turbare od offendere, non mi permetterei mai, uso solo estremismi ben noti per creare pensiero che ricordo essere la base del mio blog) Ma qualcuno sa ascoltare cosa la situazione del momento ci sta dicendo? Intendo proprio ascoltare, non sentire. Intendo mettere attenzione non solo in quello che si sta facendo, ma anche al contesto. Continuo a sentire persone che non riescono a fare qualcosa, ma non ce ne è uno che ci prova sul serio. Il non riuscirci è “normale” se l’intenzione è provarci. Molti pensano di fare una cosa, ma sono lontani anni luce dal farla davvero. Fatico a ragionare su tutto questo. raccontacelo@gmail.com

6 commenti:

  1. Del tipo mille problemi per una soluzione. Però è vero, anche io me ne rendo conto. Le cose sono semplicissime ed a volte non abbiamo più che altro il coraggio di affrontarle così come sono, quindi percorriamo strade tortuose con l'idea che possiamo allontanarci dal problema e trovare una soluzione più facile. Alla fine, invece, ci rendiamo conto che abbiamo combinato un bel guaio.

    Purtroppo penso che sia la nostra mente a reagire in questo modo, quasi automaticamente.

    Non so se sono andata fuori tema col tuo post, ma questo è quello che ho pensato leggendoti. Semmai, mi perdonerai :)

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    1. Ciao Stella a leggerti per me fuori tema non sei andata, è quel che in parte si nasconde sotto l'apparente mancanza di concretezza.È così che spesso ci complichiamo la vita.

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    2. E' che a volte, anche quando scrivo 'dalle mie parti' la mia mente fa capriole che solo io comprendo e forse mi piace anche così.
      Però mi fa piacere stavolta mi sia spiegata bene ed è davvero così: rendiamo le cose astratte e le facciamo volar lontano quando dovremmo semplicemente stringere un po' di più le mani e plasmarle in modo adatto.

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    3. Sapessi le capriole che fa la mia di mente,credo di comprenderti.Spesso è anche il mio problema il timore di non essere ben compresa e sembra che le parole giuse mancano sempre.Spiegare,illustrare tramite uno scrito i modi dell'anima è difficile nel tempo però ho compreso che chi come te li vive o li ha vissuti non ha bisogno di molti termine per capire quello di cui sta parlando.
      Un saluto e grazie della ta visita al mio blog

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  2. Ciao Stefano, quello di cui parli tu si chiama - desiderare ma non desiderare davvero- e in altri casi -desiderare ma avere paura- e così i sogni restano sogni, i progetti scadono, le idee svaniscono e si rimane intrapolati.
    Un abbraccio

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  3. Ciao a tutte! Ho letto con molto interesse quello che avete scritto ed intanto vi ringrazio, poi ci tenevo a dire s Stella che non è andata fuori tema, anzi!
    E' davvero bello leggere i vostri pensieri.
    Una buona serata a tutte.

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