Eccomi dopo un lungo periodo di osservazione. Come
anticipavo non ho fatto altro che stare a guardare quanto mi succedeva intorno per il solo gusto di
prenderne atto.
L’ho fatto un po’ per prendere fiato. È come se ultimamente
stessi litigando da solo per riuscire a spiegarmi tutto quanto succedeva
intorno a me. Per fortuna, anche se soltanto dopo un bel po’ di tempo, mi sono
accorto di quanto inutile fosse tutto quanto e mi sono accorto anche di quanto
naturale mi venisse.
Questo mi ha lasciato abbastanza preoccupato, perché è come
se mi fossi accorto di punto in bianco che qualcosa che faccio tutti i giorni
non è voluto e si manifesta automaticamente come se fossi stato programmato per
agire così e basta.
Non nascondo che questo mi ha lasciato davvero perplesso e
mi ha fatto fare un passo indietro.
Da qui l’idea di fermarmi per un po’.
Quanto?
Non lo so.
Questo è un primo appunto. Ne seguiranno sicuramente altri.
Ciao Stefano felice di rileggerti.Da circa una settimana mi sto ripromettendo di scriverti vista la tua lunga assenza, ma fra una cosa e l'altra ono passati i giorni.
RispondiEliminaNon ti chiedo come stai,lo percepisco dal tuo scritto.
Ho vissuto una fase simili ora sono in quella successiva e sono in pieno conflitto,un conflitto che si sta a poco a poco risolvendo.
Sono certa che tutto questo ti fa solo bene.
Un saluto fammi avere tue notizie.
Carola
Ciao! grazie a te che ci sei sempre.
EliminaAnche io mi sto ripromettendo di scriverti. E lo farò. Devo mettere in ordine un po' di parole.
Buona serata
Nessuno è programmato per fare nulla. Tutto quello che facciamo nasce dalla nostra mente, dal nostro cuore o dalla nostra coscienza. Se non ti va, agisci. Tu sei l'attore ed il regista della tua vita, se non ti va cambia palco.
RispondiEliminaE' vero, ma la sensazione che hai nel momento in cui ti accorgi davvero di quanto succede è proprio quella di essere "programmato". Non è bello lì per lì, poi tutto è più semplice, ma sul momento non è una bella sensazione.
EliminaGrazie mille per il commento.