giovedì 16 gennaio 2014

il mezzo


“Mi sono trovato a dover combattere con qualcosa che mi portava necessariamente dalla parte opposta a quella che era fatta dei miei progetti e delle mie idee. Mi sono trovato ad avere a che fare con qualcosa di strano, che mi stava portando a cambiare idea, così, di punto in bianco, rispetto a qualcosa che fino al giorno prima era per me insostituibile e senza il quale non sarei stato in grado di pensare la mia vita.”

Queste sono le parole che riporto da una lunga conversazione nata casualmente in un momento di attesa.

Immagino questa situazione come una specie di attacco che colpisce le persone, come quell’ansia irrefrenabile che ci troviamo a vivere quando non vediamo l’ora di fare qualcosa, ma al contrario.

Cerco di spiegarmi meglio.

Penso a quando l’entusiasmo della novità ci coinvolge occupandoci appieno in un’attività. Penso a quell’entusiasmo che ci fa pensare per quel momento soltanto a quella bellissima novità e che ci fa stare in una sorta di limbo dell’innamoramento facendoci tendere a ciò che sembra essere l’unica cosa in grado di renderci felici. Penso a quell’entusiasmo che ci fa fare una cosa per ore ed ore senza che ci accorgiamo del tempo che passa, della fatica e del nostro progressivo isolarci dedicato al vivere al 100% la nostra nuova felicità.

Penso a tutto questo e mi chiedo se questa sensazione possa esistere anche al negativo. Penso, di conseguenza, a ciò che ci spinge ad essere accidiosi e fa in modo che ci spegniamo pian piano. Penso ad una situazione nella quale è come se non fossimo più padroni della nostra esistenza al punto da abbandonare senza motivo ogni strascico di vita vissuta fatta di piccole abitudini.

Penso a tutto questo e sono convinto che questo sia il negativo, una seconda faccia della stessa medaglia.

La conclusione che ne traggo è che siamo esattamente in mezzo ad una corda. Siamo tirati da una parte e dall’altra e non dobbiamo farci trascinare in nessuna delle due direzioni. Ma come? È tanto bello essere così felici quanto è tanto difficile venire fuori dalla depressione più totale. E soprattutto, dove sta il mezzo? Se esiste, qual è il centro corretto?

4 commenti:

  1. Ciao Stefano,io ci provo non so se sarò abbastanza chiara.
    Gioia e dolore,due emozioni,l'una si manifesta attraverso l'euforia l'altra attraverso punte di rabbia o ironia amara,intolleranza e così via.
    Ambe due sono le due faccie della stessa meglia,sono emozioni, sono paragonabili ad un cerino che prende fuoco, una fiamma che in ambe i casi svanirà, nel dolore persiste un po' di più, tanto quanto noi alimentiamo con pensieri negativi questa emozione, con la gioa svanisce prima in quanto abbiamo consumato ogni energia per la sua realizzazione e per il fatto che l'essere umano è più attaccato al dolore che alla gioia,paradossale?Si, ma tristemente vero.Purtroppo.
    Cerchi un mezzo, e quella via di mezzo esiste,lavoro duro in quanto posso dirti è da qualche mese che mi sto allenando in questo "mezzo", lascaire svanire senza attaccamento e aspettative,senza razionalizzare troppo, un po' come essere in mezzo alla tempesta anzichè correre a destra e a manca aspettare che passi,solo al calmarsi della tempasta si potrà vedere chiaramente quel che davvero resta e davvero conta.
    Le emozioni sono bellissime ma insidiose ci fanno credere di essere innamorati o di odiare profondamente,ascoltarsi e lasciar correre se è possibile rimanere immobili,o meglio non dire e non strafare cose di cui ci si potrebbe pentire appena la fiamma sarà spenta.In poche parole lascia che la fiamma si spenga e costruisci sulle ceneri.
    Un po' complesso?...

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    1. Sono assolutamente d'accordo con te. E' così complesso che a raccontarlo non si direbbe. Ieri stavo pensando a quella frase con cui ho iniziato l'articolo e ho ragionato su questo discorso. Ho messo lì una serie di idee per vedere cosa veniva fuori dalle altre persone.
      Ti ringrazio per il commento. Ragionerò anche su questo.
      Una buona giornata.

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  2. Seneca sosteneva che chi è schiavo del piacere lo è anche del dolore.
    Penso sia esattamente così.
    Perchè mantenere equilibrio nelle emozioni non significa non provarle ma, semplicemente, non farsi dominare da esse.
    Buona settimana.

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    1. Grazie mille per il commento,
      in medio stat virtus è la formula. Una buona settimana anche a te.

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