Sto, per mia fortuna, scoprendo un sacco di cose molto interessanti che riguardano la mia vita in generale. Questa scoperta mi rende davvero felice. Sto imparando un sacco di cose che riguardano la vita quotidiana e (dal semplice versare il caffè in una tazzina al modo migliore per fare un’attività lavorativa complessa).
Quello che mi rende davvero entusiasta è che inizio davvero a rendermi conto di ciò che succede.
Io sono sempre stato dell’idea che fare bene una volta può essere fortuna, due può essere ancora molta più fortuna, ma tre volte inizia ad essere strano. Allenando la capacità di imparare si scopre che si può monitorare concretamente tutto ciò che succede abituando il proprio corpo ed il proprio cervello a registrare passivamente quanto accade. La conseguenza? Che immediatamente ci si accorge di quanto succede, in diretta, forse ancora prima di capire realmente quanto accaduto.
Tutto questo è sconvolgente, ma ancora più sconvolgente è quando ci se rende conto di ciò che da questo momento in avanti si può fare e della facilità con cui lo si può fare.
Credo di aver fatto il salto di qualità, il primo di una serie. Posso quasi affermare con certezza di aver chiaro il traguardo che mi porterà a fare l’ulteriore ed immediatamente successivo upgrade.
Uso questo termine perché credo che sintetizzi perfettamente la sensazione. Nel momento in cui facciamo un aggiornamento hardware/software (gli esperti in materia vorranno perdonarmi per gli errori) al nostro computer ci troviamo immediatamente in grado di poter utilizzare nuove funzionalità fino ad allora inesistenti. Sappiamo che il nostro PC le ha installate e le ha pronte e disponibili immediatamente, ma noi dobbiamo ancora “prenderci la mano” ed imparare ad usarle. Tempo poco ecco che sono nostre e diventano funzionalità perfettamente acquisite.
Il salto di qualità di cui parlo è proprio questo. Qualcosa che ci mette di fronte ad una nuova condizione fisico-psichica nuova che ci fa immediatamente rendere conto delle nuove funzionalità che abbiamo acquisito e ci mette nella giusta condizione per poterle allenare fino a che non diventano perfettamente naturali.
La cosa bizzarra di tutto ciò è che non c’è un momento in cui questo avviene. Succede tutto per caso ad un certo punto. Questo mi fa ridere (ma solo perché quando me lo dicevano non ci credevo).