martedì 27 maggio 2014

imparare


In questo periodo ho avuto modo di pensare molto ad un sacco di cose.
Ho, però, dedicato una buona parte di temo a ragionare sulla modalità che abbiamo di imparare e sono rimasto sorpreso da come portiamo a termine questo procedimento.
Esistono moltissimi modi per imparare qualcosa, qualcuno migliore di qualcun altro, qualcuno più veloce di qualcun altro, ma comunque tutti utili. Tutti partono da un condizionamento che ci mette di fronte ad una novità e, da lì, il genio che c’è in ognuno di noi lavora per impadronirsi di quanto ha a disposizione.
Ciò che maggiormente mi stupisce, però, non è tanto questo, quanto il fatto che, se i modi per apprendere qualcosa possono essere molteplici, quelli per verificare l’apprendimento si riducono essenzialmente ad uno: il fare. Qualunque sia il modo in cui hai imparato a fare qualcosa hai un solo modo per dimostrare di averla imparata. Farla.
Si può dire che la bellezza dell’imparare sta sì nel possedere la conoscenza di qualcosa in modo universalmente riconosciuto, ma anche nel trovare sempre nuovi modi per apprenderla? Sarà questa l’eterna primavera di cui parlano i cinesi nel loro kung-fu?
Non so.
Staremo a vedere dove mi porterà questo ragionamento.

venerdì 16 maggio 2014

ritorno


Ciao a tutti,

eccomi dopo lungo periodo di riposo e riflessione.

Come scrivevo in uno degli ultimi articoli che ho pubblicato, ho passato dei momenti a guardare quanto succedeva, ma senza voler trovare soluzioni o problemi, semplicemente guardando, sullo stile di come si può guardare un film, quello che succedeva.

Ho lavorato come al solito, vivendo nello stesso modo, facendo le stesse cose, ma cercando di svuotare la testa da un sacco di pensieri che mi rendevano complicata la giornata.

Ho deciso di fermarmi anche dal pubblicare articoli perché questo continuo lavoro di ordinare dei pensieri da poter raccontare e condividere è comunque un momento di obbligata riflessione, di creazione di pensiero (come la chiamo io) che nasce dal prendere e riordinare qualcosa che non è sempre positivo (e che per fortuna non è neanche sempre negativo!). E’ un lavoro complicato e bisogna avere la mente non dico libera, ma comunque predisposta.

Non sono una persona sempre trasparente e, quindi, ho spesso bisogno di fermarmi per depurarmi. L’immagine è quella di un bicchiere d’acqua nel quale far cadere una goccia di tempera nera. Faccio presto a diventare così scuro e ho bisogno di fermarmi per un po’ per ripulire tutto.