Eccomi di nuovo.
Sto facendo passare molto tempo tra un post e l’altro. Me ne
rendo conto.
Sto cercando di ascoltare quello che succede intorno e non
nascondo che lo trovo molto interessante.
Ascoltando, ho passato molto tempo ad attendere ed ho
iniziato ad interrogarmi sull’attesa e sulle sensazioni che le stanno intorno.
Io trovo che l’attesa (non l’attendere della coda alle poste) sia un momento
molto bello e, se proviamo a pensarci, lo stimolo che ci porta avanti nella
vita di tutti i giorni è proprio derivato dall’attesa di qualcosa che si
realizzi, che arrivi, che si compia.
Noi viviamo una perenne attesa che ci spinge ad andare
avanti e ci motiva a proseguire.
Se dovessimo vivere senza attendere nulla? Cerco di
spiegarmi meglio.
L’amore, in fondo, non è anche attesa di qualcuno e di
qualcosa? Ci troviamo a vivere un sacco di momenti meravigliosi che sono così
meravigliosi perché abbiamo atteso che arrivassero ed abbiamo imparato a
pregustarli.
Siamo così felici quando compiamo diciotto anni perché, in
fondo, è tutta la vita che aspettiamo quel momento! Quando arriva non è altro
che il compimento dell’attesa che ci ha fatto maturare le sensazioni che siamo
in grado di provare in quel preciso momento, per quel preciso momento.
Vedo l’attesa come un contenitore di emozioni che crescono
ed evolvono e lo vedo come un contenitore di emozioni positive che si
amalgamano creando un composto che, col giusto tempo di maturazione, diventa un
ottimo prodotto da consumare e da gustare.
Ma è tutto davvero così?
Non sono riuscito a farmi un’idea diversa da quanto ho
appena scritto e non sono riuscito a trovare la faccia opposta di questa
medaglia.
Che non ci sia?